Dopo la promozione in serie C il Palermo in conferenza stampa per parlare non solo della stagione che è stata ma per quello che sarà il futuro della squadra, ora che la società è tornata tra i professionisti, nel calcio che conta. Hanno parlato il presidente Dario Mirri, il sindaco Leoluca Orlando e l'amministratore delegato Rinaldo Sagramola. A prendere la parola subito Orlando: “La promozione era non un obiettivo, ma l’obiettivo. La bandiera rosanero è la forma di ringraziamento mia e della città alla società e alla squadra. Invito tutti a non guastare il clima di entusiasmo e comportarci tutti come start-up, siamo tutti start-up dopo il Coronavirus. Anche il Palermo è una start-up e voglio dimostrare il mio apprezzamento a Mirri". Adesso palla al presidente rosanero Dario Mirri: “Ringrazio chi ci ha creduto sempre dal primo giorno, sappiamo che era un’impresa ma era dovuta. É stato un campionato entusiasmante, interrotto drammaticamente ma mai la squadra ha dimostrato di non meritare la vittoria. Abbiamo avuto una squadra vera”. Prosegue a parlare il presidente del Palermo Dario Mirri: “Dovere vincere è stata una grande soddisfazione e la proverò anche nei prossimi giorni, perché il Palermo si ama da giocatori, da sindaco, da tifosi o da presidente. Chi ha voluto rinunciare all’abbonamento dimostra amore alla squadra e di aver compreso quello che era il nostro desiderio, lo stesso dicasi per gli sponsor. Noi abbiamo onorato i nostri impegni fino all’ultimo, anche il premio promozione. Senza mancare il pagamento degli stipendi e senza fargli mancare nulla. E i ragazzi lo hanno capito e hanno voluto rinunciare. Tutti hanno condiviso l’idea di dare il loro contributo, riconoscendo questa società come una famiglia. Questo è uno dei nostri veri successi. Potranno dire che a Palermo gli impegni si rispettano sempre”. Mirri adesso affronta il delicato tema legato al futuro societario e alla “rottura” con l’altro socio Tony Di Piazza: “E’ un momento straordinario per il Palermo, mai nella storia il club ha avuto un capitale di 7 milioni di euro. Abbiamo una società solida - sottolinea Mirri - le prospettive sono eccellenti, abbiamo la possibilità di progettare la stagione senza che gli azionisti escano altri soldi, a meno che Tony Di Piazza non voglia vendere. Da parte nostra proseguiremo il progetto. Di Piazza farà il suo versamento e sembra che non voglia disimpegnarsi. Leggo anche io sui social che voleva vendere ma nella sostanza per noi non cambia nulla perché la società ha già i soldi per gestire la prossima stagione”. Mirri ancora su Di Piazza: “Dimissioni ritirate? Sì, è vero, come avevo chiesto di confermare il budget e il premio e poi si è detto contrario. Sui premi è stata l’unica volta in cui non si è votata la delibera maggioranza. Ma ribadisco: qui ci sono persone serie, che rispettano gli impegni. Di Piazza ha assunto l’impegno di essere socio al 40% e non ho dubbi che lo manterrà. Capisco che il tema appassiona ma non hanno impatto sulla società”. Mirri chiude il capitolo Di Piazza con queste ultime affermazioni: “Ci sono stati fraintendimenti e distanza, secondo me. Di Piazza ha seguito un percorso non istituzionale, ma non ci sono stati altri punti di divergenza sostanziale. Quello che è successo ha un significato: non si può pensare di dire qualcosa e non avere conseguenze; il Palermo non è un giocattolo, non ha padroni. Non mi pare che in una Juventus o Manchester City non accadono queste cose. E’ anche una questione di stile e comportamenti”. Altro tema, Mirri parla di Joe Tacopina, presidente del Venezia e interessato al Palermo: “Non lo conosco e non credo di volerlo conoscere. Lui ha ammesso di aver avuto contatti con Di Piazza. Io ovviamente parlerò con tanta gente, il mio ruolo è anche quello di verificare tutte le opportunità. Lo studio Tonucci di Roma mi ha informato che c’era un soggetto interessato, che era l’avvocato Tacopina: mi sono alzato dopo 5 minuti e poi ho informato Di Piazza. Con mio sorpresa ho saputo da lui che erano già in contatto. Finché le cose non cambino si prosegue con Di Piazza”, Mirri torna ancora sul rapporto con il suo socio. “Cosa succederà dopo non lo so ma ripeto che la società e’ molto solida”. La palla passa adesso all’AD Sagramola: “L’impegno è quello di fare una squadra competitiva, un Palermo che possa fare il protagonista in campionato. Ancora presto per il mercato ma ovviamente vigiliamo anche su quei calciatori che magari potrebbero essere svincolati perche alcune società potrebbero non iscriversi. Profilo allenatore ? Con Castagnini stiamo lavorando, magari un tecnico che abbia esperienza in C e soprattutto che possa privilegiare lo spettacolo. Un tecnico che sposi il nostro progetto e voglia fare un ottimo lavoro. C’è comunque tempo per fare le cose con calma visto che il campionato inizierà in ritardo”. Sul passaggio del 40% delle quote alla Italplaza e l’eventuale presenza di altri soci al suo interno Mirri precisa: “La verifica non è stata fatta, ma ci fidiamo della parola di Tony Di Piazza. E comunque sia chiaro: Tacopina non è l’uomo nero. Semplicemente ritengo che il suo contributo nelle sue precedenti esperienze non è stato rilevante”. Torna a parlare Rinaldo Sagramola: “Martin e Accardi resteranno perché c’era già un impegno che in caso di vittoria del campionato sarebbero rimasti. Con i giovani abbiamo già iniziato dei discorsi con le società perché vorremmo iniziare a non parlare più di prestiti ma in caso definire gli ingaggi per averli di nostra proprietà. Felici? Se il Lecce lo cede la priorità è di cederlo al Palermo”.