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Palermo, Ricciardo evita le polemiche: "Io in panchina? Capita, ora stiamo uniti"

Un momento delicato sia per il Palermo che per lui, Gianni Ricciardo. Il bomber rosanero ha perso lo smalto delle prime giornate ma guarda avanti e senza fare polemica per essere andato in panchina sia a Giugliano che contro l’Acireale, pensa solo al bene del Palermo: “Mi sono sempre messo a disposizione, nonostante questo virus che non mi passava. A Giugliano sono stato in panchina perché avevo fatto pochi allenamenti. Contro l’Acireale, invece, non ho giocato per scelta tecnica. Questa è la verità. Comunque sia andata, bisogna evitare di fare polemica.

Tutti vogliamo il bene del Palermo, dobbiamo stare uniti. Non ho segnato? Colpa mia. Ho avuto un momento di calo, succede a tutti gli attaccanti. Anche la squadra ha avuto un calo di rendimento. Le grandi squadre hanno dei periodi. Le dieci vittorie consecutive sono state un po’ illusorie. Io ci avrei messo la firma per questo score a questo punto della stagione. Non dobbiamo allarmarci”.

Ricciardo ammette che la panchina di domenica scorsa lo ha un po’ scosso: “Mi ha dato tanto fastidio, mi sento parte importante di questo progetto. Capisco che fare l’allenatore è una cosa difficile; lui mi ha spiegato tutto e mi ha detto di stare tranquillo. Pergolizzi pensava di aver trovato l’equilibrio con quel modulo. Non ho litigato con l’allenatore. Ora dobbiamo fare quadrato e chiudere il girone d’andata nel migliore dei modi”.

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