TORINO. Canta tre volte il 'Gallo' Belotti, un ex che rovina i piani del Palermo di espugnare lo stadio Olimpico. Sono bastati quasi 8 minuti a Belotti per rigirare il match come un calzino, complice anche il portiere rosanero Posavec, goffo e maldestro in occasione del primo e terzo gol granata: tre colpi di spugna che hanno ripulito la prestazione degli uomini di Mihajlovic, incerta e confusa per lunghi tratti. Missione compiuta per il Torino, che porta a casa tre punti e permette al suo attaccante principe di continuare a lottare per il trono dei bomber: per il 'Gallo' già 22 gol, gli stessi che furono sufficienti a Immobile per diventare capocannoniere nel 2013/14. Eppure il match non era iniziato nel migliore dei modi, con i granata nervosi e spreconi e il Palermo solido, compatto, bravo a chiudere ogni iniziativa degli avversari per ripartire in contropiede. Come in occasione del gol del vantaggio segnato da Rispoli, autore di una lunga cavalcata conclusa poi con un destro da 25 metri che ha ingannato Hart e i difensori granata, 'complici' della magia del terzino rosanero. Un tiro che poteva valere tre punti, ma che è stato annullato anche dai cambi di Mihajlovic nella ripresa: fuori uno spento Boyè, dentro Ljajic, entrato con il piglio giusto e decisivo con le sue pennellate per la testa di Belotti. Giudizio sospeso per Gustafson, schierato titolare da Mihajlovic al posto dello squalificato Benassi ma non ancora a proprio agio nel centrocampo granata, buona prova invece per Lukic, che sembra aver scalzato Valdifiori nel ruolo di regista. Rammarico per i rosanero di Lopez, che dopo il pari di Belotti sono letteralmente crollati fisicamente e mentalmente, come dimostra l'espulsione per doppia ammonizione di Balogh, fino a quel momento uno dei migliori in campo. Un risultato forse troppo duro per la squadra di Lopez, che ha messo in difficoltà i granata prima di spegnersi al cospetto dell'ex della partita. Anche se paragonare il giovane Belotti rosanero al campione attuale, è quasi un'eresia.