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Cursa di ciclopi, da Cefalù parte l’ultra trail più lungo d’Europa: 509 km in una settimana

Tutto pronto per la partenza della “Cursa di ciclopi”, la gara più lunga d’Europa con i suoi 509 chilometri, che partirà sabato 22 da Cefalù, toccherà l’Etna per fare rientro nel comune normanno. Termine ultimo per completare il percorso è sabato 29 aprile, quindi una sola settimana per correre lungo i sentieri e le strade che toccano il territorio di 50 comuni e di 8 borghi più belli d’Italia, 4 parchi regionali, parte del Sentiero Italia, la dorsale dei Nebrodi e, appunto, il vulcano attivo più alto d’Europa.

La gara siciliana è “figlia” del Tor des Géants®, storica corsa di 330 km che si corre ogni anno in Val d’Aosta, divenuta uno dei trail running di maggior prestigio internazionale, della cui consulenza si è avvalsa per le fasi organizzative.

A contendersi la vittoria in quella che si preannuncia come una delle gare più impegnative del mondo (con una andatura media richiesta particolarmente elevata, un dislivello totale di 20.000 metri e la quota più alta a 2.800 metri sull’Etna) saranno 59 atleti e atlete di 17 nazioni, fra cui spiccano due vincitori del TOR ed altri atleti e atlete fra i più quotati in questa particolarissima disciplina.

Lungo il percorso, i partecipanti troveranno 8 “basi vita” e decine di punti di ristoro dove potranno riposarsi e ricevere assistenza, anche col supporto di decine di volontari e del Corpo europeo di solidarietà, coordinati dall’Associazione InformaGiovani.

Fra i partenti spiccano il vincitore del Tor des Glaciers 2022 Sebastien Raichon, il vincitore della Transgrancanaria 360° nel 2021 Marco Gubert , e ????????????? (sesto all’ultimo Tor).

Fra le donne, spiccano Sabrina Verjee (vincitrice del Tor 2022) e Marina Plavan che vanta la partecipazione a ben 5 edizioni della gara valdostana.

Il percorso siciliano è già stato testato da un gruppo di “pionieri” che negli scorsi mesi hanno verificato le basi vita e la percorribilità dei sentieri previsti. Una “edizione zero” che ha impegnato una decina di atleti di diverse regioni italiane, in più momenti fra l’estate e l’autunno 2022.

Gli atleti e le atlete che partecipano a questa prima edizione ufficiale arrivano da Austria, Bulgaria, Canada, Cina, Filippine, Francia, Germania, Giappone, Guatemala, Italia, Romania, Singapore, Slovacchia, Spagna Svizzera, UK, USA.
21 gli italiani e le italiane coinvolti.

Il progetto è stato patrocinato dall’Assemblea Regionale Siciliana e dalla Regione Siciliana (Assessorati dell’Agricoltura e sviluppo rurale, del Territorio e del Turismo), nonché dagli enti locali i cui territori saranno attraversati dal percorso.

Si avvale di numerose collaborazioni e sponsorizzazioni del mondo imprenditoriale e del settore non profit.

Giorgio Cambiano, dell’Associazione sportiva non profit Triscele Trailers che organizza la gara, sottolinea che “l’organizzazione di un evento di questo tipo, ha richiesto mesi di lavoro, per garantire prima di tutto la sicurezza dei partecipanti e la buona riuscita sotto il profilo sportivo. Si tratta di eventi che inizialmente sono di nicchia, ma che piano piano crescono fino a coinvolgere, come avviene con il Tor des geantes, centinaia e centinaia di sportivi da tutto il mondo, grazie ad un efficace “passaparola” fra gli appassionati di questa particolare disciplina sportiva. E’ quanto speriamo di fare con questa prima edizione, che può essere una straordinaria vetrina per far conoscere al mondo le bellezze del nostro territorio e per valorizzarne le potenzialità.”

Per il Sindaco di Cefalù Daniele Tumminello, “questa manifestazione rappresenta per la nostra città un’altra importante occasione di visibilità e per confermare come il nostro sviluppo turistico sia fortemente legato alla valorizzazione del territorio. Un evento di questa portata, che speriamo possa crescere e ripetersi nei prossimi anni, può rappresentare un altro tassello del nostro percorso per promuovere ulteriormente Cefalù nello scenario internazionale non solo per le sue straordinarie bellezze naturali e storico-artistiche che tanti ci invidiano, ma anche per le opportunità che possiamo offrire agli appassionati di questo come di altri sport a stretto contatto con la natura.”

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