Nel giorno in cui si celebrano i primi dieci anni della beatificazione di padre Puglisi, saranno resi noti i nomi dei ragazzi di Brancaccio premiati all’interno del progetto che ha posto loro tanti interrogativi su giustizia, legalità, libertà e pace. Termini non necessariamente autonomi, anzi, strettamente legati tra loro che trovano proprio in don Pino un esempio di forza. L’iniziativa è stata pensata e voluta da Alessandra Borghese, presidente della Fondazione Ghenie Chapels, che ha coinvolto il liceo per le scienze umane e linguistico Danilo Dolci (classi V), il liceo scientifico Ernesto Basile (classi V) e l’istituto comprensivo statale Padre Pino Puglisi (classi III).
La Fondazione Ghenie Chapels è una nuova realtà culturale nata da meno di un anno dall’esperienza della realizzazione di due pale d’altare, di forte impatto emotivo e artistico, per la chiesa palermitana della Madonna della Mazza. Sono opere del rumeno Adrian Ghenie, tra i più brillanti pittori contemporanei. Le due pale interpretano il concetto di martirio contemporaneo, ma è quella dedicata a padre Puglisi ad attirare l’attenzione dei ragazzi: conoscono perfettamente la storia del prete di Brancaccio ucciso per aver difeso i ragazzi dalla mafia. E proprio alle scuole del quartiere di don Pino, che si rivolge il progetto della Fondazione: tre contributi allo studio assegnati ai primi tre vincitori degli istituti coinvolti, per premiare elaborati che trattino i temi di pace e giustizia in rapporto ai giovani, al territorio, ad una società giusta. Gli studenti hanno avuto a disposizione tre mesi per approfondire gli argomenti, visitare le cappelle, parlarne in classe. Ogni scuola ha inviato i suoi elaborati, una commissione - composta dal presidente della Fondazione Ghenie Chapels, da un rappresentante per ciascun istituto scolastico, uno dell’Arcidiocesi e uno del Centro Padre Nostro – li ha letti e ha scelto i tre premiati. Giovedì prossimo (25 maggio) alle 11 nella chiesa della Madonna della Mazza (via Maqueda 391) saranno annunciati i vincitori.
Un ulteriore passo per un’operazione di moderno mecenatismo culturale, tradizione secolare nella storia della famiglia del presidente della Fondazione. «Sono rimasta colpita positivamente dalla consapevolezza dei ragazzi di Brancaccio che ho incontrato personalmente. Per le nuove generazioni, la giustizia e la pace sono temi reali che cambiano il corso della vita e questo fa ben sperare per il futuro», spiega Alessandra Borghese, mentre Domenico Buccheri, vicepreside dell’Ics Puglisi, istituto diretto da Angela Randazzo, sottolinea il valore dell’iniziativa che è stata anche approfondita in classe. «È una goccia nel mare - spiega - , ma tante gocce permettono di navigare. In quartieri come il nostro, riuscire a tirar dentro i ragazzi, è importante. Dovrebbe essere questo il compito delle amministrazioni, ma non ce la fanno. Ben vengano allora Fondazioni come questa, su cui si può contare».
Per Fabio Passiglia, preside del liceo Basile, è stata un’«esperienza bellissima perché i ragazzi hanno utilizzato due giornate della Settimana dello studente per la visita alle cappelle: il messaggio è molto diretto, coniuga classicità e modernità, usa una tecnica mista molto vicina al loro immaginario». Linda Caccamo, vicepreside del liceo Danilo Dolci, ricorda che «i ragazzi sono rimasti colpiti delle opere, e la formazione li ha avvicinati al tema. Credo sia importante prepararli prima in maniera adeguata».
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