Marika Faraci, palermitana con tesi di laurea sul web: «Così nasce il successo di Chiara Ferragni»
«In principio era una ragazza che provava a promuoversi utilizzando il grande potere attrattivo della Barbie. Alla fine è stata la Mattel ad andare da lei per promuovere la Barbie». C'è in qualche modo tutta la storia dell'ascesa di Chiara Ferragni nella sintesi che ne fornisce Marika Faraci, palermitana di 26 anni che al percorso dell'influencer più famosa d'Italia ha dedicato un ampio capitolo della sua tesi di laurea magistrale (dal titolo Crescita reputazionale e professionale sul web) in Scienze della Comunicazione, all'Università di Palermo, con il massimo dei voti. Oggi Marika si propone come promoter del territorio siciliano e si occupa di recruitment di hostess per i grandi eventi. Di tanto in tanto, poi, recita per il cinema (La bellezza imperfetta, Provvidenza, Il Cacciatore, Il Giovane Montalbano, Makari, Harga e altri in uscita). «Nel 2009 ad appena 22 anni - spiega Marika Faraci - Chiara Ferragni lanciò il suo blog. Lo chiamò The Blonde Salad. Come dire: un'insalata di tutti gli interessi della bionda ragazza di Cremona che aveva già intuito il potere dei social, prima ancora che nascesse Instagram. Dalla moda alla fotografia, dai viaggi al lifestyle, il blog di Chiara Ferragni fu subito un inno alla vita e alla bellezza. E dato che questo era il progetto, l'allora studentessa della Bocconi di Milano si affidò all'immagine di una Barbie ricoperta di... insalata. Il primo post, in italiano e in inglese, è del 12 ottobre 2009. Chiara Ferragni aveva già intuito che la Rete non ha confini nazionali». Aveva intuito bene. Il blog decolla, poi arrivano i social, dapprima Netlog e Flickr, poi Instagram, e i followers diventano milioni, così come le somme che entrano nel suo conto corrente. E quando decide di lanciare un e-commerce, Chiara Ferragni ricorre ancora alla sua splendida immagine da Barbie e stavolta si mette in posa personalmente, coperta solo da foglie di lattuga. Una delle tante intuizioni che fanno girare la macchina, al punto che, ricorda Marika Faraci nella sua tesi, «Forbes la inserisce tra le under 30 più ricche del mondo e tra le 10 top influencer a livello mondiale. Già nel 2014 dichiarava un fatturato da 8 milioni di euro, che diventano 10 nel 2015». Ma è ancora nulla rispetto a quello che deve arrivare. «Il suo brand di scarpe e vestiti - Chiara Ferragni collection - nel 2018 raggiunge un giro d’affari di 50 milioni di euro - sottolinea Marika Faraci - e viene distribuito da oltre 500 retailers in tutto il mondo. Niente male per una ragazza neo trentenne che ha cominciato a postare le sue foto per gioco. Tutti conoscono le sue enormi potenzialità, ormai, anche la Mattel, che alla fine del 2016 manda in produzione una Barbie con le sembianze di Chiara Ferragni. E poi arrivano altre bambole-Chiara». Sembra facile, ma a questi livelli è arrivata solo lei. Perché? Marika ha una risposta: «Perché Chiara Ferragni mescola brand firmati e brand low cost, pubblica foto e look che si possono riprodurre e nell'economia digitale tutto ciò che è duplicabile ha un valore enorme, come dimostra il successo di TikTok. Chiara Ferragni sfonda perché è costantemente in contatto con il suo pubblico». Un sistema basato sulla fiducia. «La gente - continua la ventiseienne palermitana - ama gli influencer perché non sono celebrità fuori dalla loro portata, bensì persone normali, con vite comuni e con le quali è possibile relazionarsi. Gli influencer riempiono uno spazio importante, colmando il divario tra le celebrità e le persone comuni. Ecco perché così tanti brand stanno investendo sempre di più nell’influencer marketing. Quando una persona che ispira fiducia, consiglia qualcosa, in modo automatico andiamo ad informarci».