Parte dal centro storico di Palermo la quattordicesima edizione del Carnevale sociale che quest'anno vede coinvolte nell'organizzazione oltre 30 associazioni, le tappe saranno 10 per altrettanti quartieri e la tappa di Partinico. Tema di quest'anno è "Ti conosco mascherina", con l'intento di riutilizzate le mascherine chirurgiche per realizzare i costumi. Delle feste itineranti colorate e festose con incursioni artistiche grazie alle performance del collettivo "Arte è Martello", che vedranno impegnati musicisti, giocolieri, acrobati e burattinai. Questa edizione è resa possibile anche grazie al contributo del Cesvop. Si inizierà lungo le vie dei quartieri del centro storico del Capo e Ballarò oggi giovedì 24 febbraio, con il raduno alle ore 16 in cattedrale. Si proseguirà per la zona storica di piazza Kalsa il 25 febbraio con il raduno alle ore 16 davanti alla scuola Ferrara. Il 26 febbraio sarà poi la volta di Borgo Nuovo con il raggruppamento previsto per le ore 10 al Nuovo Parco Tindari. Sempre lo stesso giorno di sabato 26 si svolgeranno contemporaneamente le sfilate nei quartieri Olivella con raduno alle ore 15.30 a piazza Olivella, e al Cep, appuntamento per le ore 15 presso villetta Peppino Impastato. Successivamente, domenica 27 febbraio, nel sagrato esterno della Cattedrale, alle ore 11, si svolgeranno i giochi carnevaleschi. Nel pomeriggio, sempre di domenica, questa volta nel paese di Partinico sarà, inoltre in programma la sfilata per le ore 15. Seguirà poi la volta del popolare centro di Sant'Erasmo il 28 febbraio con il raduno alle ore 16 presso il porticciolo di Sant'Erasmo. Infine, sempre lunedì 28 febbraio, si prosegue pure per il popolare Borgo Vecchio con il raduno dei partecipanti alle ore 16 presso la parrocchia di Santa Lucia. L'ultimo giorno il 1 marzo si svolgerà, invece, dentro lo Zen con i partecipanti che si incontreranno alle ore 16 nel campetto Andrea Parisi. «Stiamo uscendo da un lungo periodo in cui le mascherine hanno sicuramente condizionato tutta la nostra vita di relazione - dice Lara Salomone presidente di Handala e coordinatrice del Carnevale Sociale -. Le mascherine sono diventate anche il simbolo del Coronavirus, della protezione dal pericolo di contagio e della paura dell'altro da cui si deve diffidare e distanziarsi. Il senso, allora, che vogliamo dare quest'anno è quello di provare a smontare il simbolo della mascherina, vissuta solo come elemento di protezione, per farla ritornare ad essere mascherina di carnevale e quindi qualcosa che ci permette di stare insieme in maniera leggera giocosa. Ogni quartiere ha declinato in maniera diversa il messaggio per esempio, con la scuola Verga di Ballarò, con le mascherine si sono creati dei supereroi come il simpatico 'Spaccapuzza' che difende l'ambiente e i diritti dei bambini e delle bambine. Ci sono anche i personaggi che fanno trovare il lavoro alle mamme ed ai papà che sono disoccupati. Cerchiamo sempre di portare avanti i temi sociali in maniera ludico creativa anche con delle scenette e dei costumi tutti realizzati da materiale riciclato». «In questi anni ci è mancato guardarci in faccia, riconoscerci - continua Lara Salomone -. Le espressioni dei nostri volti sono state nascoste dalle mascherine. A carnevale ognuno si copre il viso con una mascherina. Allora utilizziamo le mascherine non per nasconderci, ma per mostrarci, per travestirci e raccontarci in un modo nuovo. In questo modo, torniamo ad essere comunità, a stare insieme, abbattendo la paura e costruendo nuovi modi per condividere e vivere gli spazi della città. Le mascherine chirurgiche antigieniche sono diventate anche costumi da supereroi di pirati coraggiosi che sfidano la paura o da marinai in un mare che non vogliamo inquinato. Continuiamo, quindi, a portare l'arte nelle strade delle periferie».