I due elementi che compongono il lavoro scatenano insieme un dialogo aperto e se vogliamo, anche volutamente opposto, tra due aspetti del paesaggio siciliano, entrambi veri ed entrambi diversamente autobiografici. Due paesaggi lontanissimi: l’uno, quello di Lojacono sublime che racconta di una Sicilia che fu, assolata e abbagliante, e l’altro quello degli Studio ++ in divenire, fragile, irrisolto eppure presente, specchio di una cultura contemporanea ancora considerata, erroneamente, “d’elite”. La ricerca di Studio ++ si concentra sulla formulazione di un metodo di analisi e rappresentazione della realtà in stretto e simbiotico legame con i concetti di ‘relazione di limite’ e ‘tempo rinviato’. Le proprietà intrinseche dei materiali e le leggi fisiche a cui sono sottoposti, le relazioni tra le nuove tecnologie con la quotidianità contemporanea, sono i principali strumenti adoperati per costruire nuovi impianti cognitivi e nuovi dispositivi fascinativi di perdita dei sistemi di riferimento convenzionali.
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