«Non sento Gianfranco Miccichè da parecchio tempo. Sino a ieri ho sentito Silvio Berlusconi e si va avanti». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al convegno del convegno Sviluppo economico e Made in Sicily: quale è la Sicilia del futuro organizzato a Palermo, alle Terrazze del Charleston di Mondello, dall’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo. «Le poche volte che ho visto Miccichè è stato all’Ars, dove ha lanciato espressioni poco edificanti nei miei confronti, definendomi Giuda», ha raccontato il presidente.
Le prospettive degli azzurri
«Forza Italia sta preparando per il 22 aprile a Palermo - ha aggiunto - un grosso evento per il rilancio del partito in Sicilia, nel corso del quale il neo coordinatore Marcello Caruso spiegherà cosa voglia fare e il nuovo corso di Forza Italia. Il nostro è un partito aperto con una forte area moderata e centrista. I 12 deputati sono stati eletti con i valori di FI e interamente hanno aderito al gruppo del partito». Parlando di alleanza, il presidente della Regione ha aggiunto: «Io non avrei nulla in contrario a un dialogo con l’ala moderata del Terzo Polo. Il mio governo si muove nella logica dei dati elettorali. Nel momento in cui ci sarà all’Ars una espressione del Terzo Polo, la guarderò con tanto interesse».
A Trapani il nodo Lega
Schifani ha anche parlato della difficile situazione del centrodestra in vista delle elezioni comunali a Trapani, con i leghisti pronti ad appoggiare il sindaco uscente Giacomo Tranchida, candidato del centrosinistra. «Quella di Trapani - ha detto - è una vicenda estremamente delicata. L’assessore alla Formazione, Mimmo Turano, ha detto che i suoi erano già con Tranchida. Noi verificheremo la scelta politica dell’assessore su Trapani. Non ce l’abbia a male, perché il ruolo di componente della mia giunta lo porta naturalmente, ai miei occhi, ad un rigore comportamentale che pretenderei nei confronti di qualunque assessore. Spaccature sì, ma alleanze con il centrosinistra non le accetterei».
A Siracusa la grana Bandiera
Per Forza Italia c’è poi la grana Siracusa, dopo l’autosospensione dal partito di Edy Bandiera, ex assessore regionale all’Agricoltura, che non ha accettato la designazione del candidato a sindaco arrivata dal tavolo regionale del centrodestra a favore di Ferdinando Messina, in quota azzurri. «Non c'è cosa peggiore - ha commentato Schifani - di quando un responsabile di partito si innamora dell’idea di essere candidato della coalizione. Il coordinatore di Forza Italia Caruso ha portato il nome di Bandiera al tavolo del centrodestra, che ha risposto di “no” alla sua candidatura. Così, Caruso ha dovuto lavorare su altri nomi».
Un faro acceso su Catania
«Per il resto - ha aggiunto Schifani - andiamo avanti con il tavolo che ha chiuso l’accordo in tre città su quattro. Rimaniamo fiduciosi su Catania, dove sono certo che lo stop alla corsa amministrativa di Enzo Bianco determinerà un’accelerazione del centrodestra per la determinazione di un candidato unitario a Catania».
L'errore su La Russa
Allargando lo sguardo al panorama nazionale, Schifani ha detto che «Forza Italia ha commesso un grave errore nel non votare Ignazio La Russa alla Presidenza del Senato. In quei giorni - ha raccontato - stavo in silenzio e non ho commentato. Ma come si fa a non votare un candidato espressione del partito di maggioranza relativa della coalizione? Tra l’altro, a chi sosteneva che era anomalo il fatto che il presidente del Senato fosse dello stesso partito del premier, ho ricordato a me stesso che in passato sia io che Marcello Pera eravamo dello stesso partito del presidente del Consiglio Berlusconi e non si parlò di anomalia. Penso invece che alla base ci sia stata una conflittualità eccessiva nei confronti di un alleato che esprimeva sia il premier che il presidente del Senato». E ha ribadito: «Mi ritrovo molto nella linea del governo nazionale, condivido la scelta di lavorare insieme, anche con visioni diverse. Ma quando si fanno votazioni strategiche non si può sbagliare e, ripeto, Forza Italia in quell'occasione ha commesso un errore».
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