Palermo, un altro passo per salvare il cimitero dei Rotoli: via ai lavori al forno crematorio
Palermo, cimitero dei Rotoli: si parte dal forno crematorio chiuso ormai da più di due anni per fare vedere la luce in fondo al tunnel. Lunedì l'impresa che si occuperà dei lavori di manutenzione per rimetterlo in moto farà il primo ingresso al cimitero e comincerà gli interventi della prima tappa della road map che prevede un restyling degli edifici cimiteriali e non solo. «Il tempio era la nostra priorità», commenta l’assessore comunale ai Servizi cimiteriali Totò Orlando, che da giorni si aggira con operatori e direttore tra i viali del camposanto con tanto di report fotografico per certificare le maggiori criticità e risolvere l’emergenza. Un milione e seicentomila euro trovati dall'amministrazione e subito capitolarizzati nella delibera di giunta del 29 luglio con la quale si decidevano le mosse anti-scandalo. Riaccendere il forno non significa solo risparmiare sui costi per l'eventuale cremazione in trasferta, che sulle famiglie pesano enormemente: tra esequie e viaggio, oltre 4 mila euro. Ne bastano 150 mila per sistemarlo, eppure si sta facendo solo adesso che l’impianto è in un avanzatissimo stato di degrado e forse si è aggravato il danno. Durante il sopralluogo, sono state trovate all’interno della bocca anche resti di precedenti cremazioni: non si sa a chi appartengano quelle ceneri, così sono state state messe assieme in un'urna e sistemate in un magazzino. Che i morti finiscano nei depositi, negli uffici e nelle salette del camposanto non è certo una novità ed è lo scenario che si vuole cancellare per porre fine alla vergogna ormai nazionale. Si vedrà. Intanto, l'importante è riavviare il meccanismo che consente di smaltire (il defunto non ce ne voglia) i resti indecomposti trovati nelle sepolture. Questo è l’altro obiettivo: liberarne il più possibile, sempre da lunedì, quando le due squadre della Reset apriranno le tombe dei campi di inumazione scaduti. E svuotare, contemporaneamente, tutte le tombe gentilizie che hanno la concessione scaduta. Si può fare, adesso, che il bobcat è stato riparato e si mette in moto e soprattutto ha un autista. Oltre 15 mesi per trovarne uno autorizzato a guidarlo. È bastata una convenzione per eliminare tutte le beghe burocratiche che lo avevano tenuto posteggiato con le ruote a terra. Il finanziamento fa parte del contributo di due milioni assegnato al Comune quando era in carica l’ex amministrazione con un decreto del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. Naturalmente, il forno riparato potrà ospitare solo casse prive di zinco ma si conta così di mitigare l’aumento delle salme a deposito, nelle more dell’avanzamento progettuale della riqualificazione funzionale del nuovo impianto. Altri lavori consisteranno nella manutenzione delle cappelle gentilizie acquisite al patrimonio comunale, per incuria da parte dei concessionari e per altre violazioni del regolamento cimiteriale, alcune delle quali con vincolo monumentale, recuperando così 140 loculi, lo smontaggio delle tensostrutture provvisorie che ospitano la maggior parte delle salme attualmente in attesa di sepoltura, le attività di messa in sicurezza, presidi di sicurezza e attività edili finalizzate ad una migliore accessibilità e fruizione del cimitero. Anche l’occhio avrà la sua parte. I dipendenti avranno una divisa e tutti gli operatori dovranno indossare un cartellino di riconoscimento. Prevista pure la piantumazione di 80 alberi di cipresso e un sistema di ricognizione della consistenza del cimitero dei Rotoli per l’osservazione diretta del loro stato di conservazione, dopo il crollo degli alberi che erano stati recisi alla radice per fare spazio ai loculi ipogei.