Habemus. Finalmente. Questa volta i nomi della giunta ci sono tutti. Roberto Lagalla oggi a mezzogiorno ha convocato un vertice con tutto il centrodestra a cui comunicherà le sue (si fa per dire) scelte. Poi, nel primo pomeriggio, annuncerà la lista degli undici fra donne e uomini che formeranno il suo gabinetto. Gli ultimi a sciogliere la riserva sono stati quelli di Fratelli d'Italia. La guerra interna alla fine ha lasciato il posto a tra nomi, con un compromesso che lascia a bocca asciutta Francesco Scarpinato, che da recordman delle preferenze pressava per determinare un assessore (si vedrà se potrà scegliere una partecipata). Niente da fare. Solamente l'area di Giuseppe Milazzo e Fabrizio Ferrara ha avuto questo «privilegio». Ed è stato scelto Dario Falzone, volto noto della destra cittadina, ex vicesindaco, è stato anche assessore provinciale, parlamentare regionale; uno insomma che sa navigare nelle acque della politica. Visto che Falzone è ritenuto vicino a Raffaele Stancanelli, uomo forte della destra siciliana, la soluzione è vista in chiave delle prossime elezioni regionali per le quali ha ambizioni Ferrara. A Falzone dovrebbero andare deleghe (ma per tutti queste informazioni vanno prese con le pinze) di rilievo come Personale, Ambiente e Manutenzioni. Mentre per Carolina Varchi già deciso che sarà vicesindaco e probabilmente avrà il compito di occuparsi del Bilancio; alla fine ce la fa Giampiero Cannella, segretario regionale dei meloniani, quello che nel centrodestra per primo ha accelerato sulla convergenza sulla candidatura unica di Lagalla: lui prenderà le redini delle Attività culturali. Nessun colpo di scena per Forza Italia. Entrano Andrea Mineo, che secondo i boatos dovrebbe prendere Decentramento, Servizi demografici e Politiche giovanili; Rosi Pennino alle Politiche Sociali e Aristide Tamajo all'Istruzione. A sorpresa per i cuffariani (lista Dc Nuova) è stato selezionato Giuliano Forzinetti, assicuratore, ex consigliere dell'Ottava circoscrizione, per il quale s'annuncia la poltrona, molto ambita, delle Attività produttive. Per i renziani la scelta cade su Totò Orlando, presidente del Consiglio uscente, per quasi due sindacature vicino a Leoluca Orlando, ma poi passato a Italia viva e negli ultimi due anni in netta contrapposizione con l'area dell'ex sindaco. Forse avrà Lavori pubblici, Edilizia privata e con molta probabilità la delega più scottante del momento, quella dei Cimiteri. In quota del primo cittadino c'è Maurizio Carta, all'Urbanistica. L'altra dovrebbe essere Antonella Tirrito (Innovazione e Attuazione del programma), già indicata durante la campagna elettorale. Ma il suo nome è finito al centro di un braccio di ferro. Con Toto Cordaro, assessore regionale che non ha eletto consiglieri, che vorrebbe piazzare invece Maurizio Lo Galbo. Ma è difficile che il desiderio di Cordaro possa essere esaudito perché aprirebbe un fronte complicato da gestire, visto che assessorati sono stati negati alla lista di Totò Lentini, all’Udc, al Cantiere popolare... Chiude la lista la Lega, che deve accontentarsi di un solo posto, toccato a Sabrina Figuccia: lei aveva chiesto Sport, Turismo e Impianti sportivi.