Palermo, cimitero dei Rotoli. Esterno, giorno. Caldo infernale. Oltre mille bare fuori terra che scottano. Qualcuna spaccata, qualcuna con raccapriccianti colature. Tutto come prima, tutto più grave di prima. La situazione non si è alleggerita di un grammo e, quasi quasi, a quella che è una vergogna nazionale la città rischia persino di abituarsi. Ora alla plancia di comando c'è lui, il nuovo sindaco. Il quale sull'argomento dice: «È uno scandalo». Da quando si è insediato, assicurano i suoi uomini, non è passato giorno senza che si sia occupato del problema. Ma più passano i giorni più la luna di miele con la città lascerà il posto a proteste e polemiche per l'enormità delle questioni irrisolte. Roberto Lagalla lo sa, benché forse si stia ritardando troppo con la formazione della giunta che consegnerà nelle mani degli assessori la responsabilità di interi settori della macchina comunale, ormai da troppo tempo lasciata ad autogovernarsi.
Il collaudo sul costone roccioso dei Rotoli
Il primo cittadino sa perfettamente che uno dei suo banchi di prova più duri e sorvegliati dall'opinione pubblica sarà proprio quello del camposanto. «Non ci dormiamo la notte», assicura. E racconta di riunioni, sopralluoghi, visite per aggredire l'emergenza su più fronti. Nulla, comunque, che sia risolutivo a breve termine. «Spero nel giro di un mese si concluda il collaudo della messa in sicurezza del costone roccioso sopra il campo attualmente interdetto per pericolo – dice il sindaco -. Ci sono molte salme mineralizzate che si toglieranno, ma non abbiamo nemmeno un numero preciso. Ma questa potrà essere una prima risposta». Anche se è bene ricordare che questo benedetto collaudo sembra una nave all'orizzonte che non attracca mai.
Le sepolture nel parcheggio di Santa Maria di Gesù
La proposta che sembra più convincente, comunque, è quella che intende piazzare in via temporanea 1.200 sepolture prefabbricate fuori terra in una porzione di parcheggio del camposanto di Santa Maria di Gesù. «Abbiamo già effettuato un sopralluogo – spiega Lagalla – e secondo noi l'operazione è fattibile». C'è soltanto un punto interrogativo: serve una autorizzazione a tempo del ministero della Sanità e dell'Asp perché la norma non prevede insediamenti sepolcrali fuori dai perimetri cimiteriali. «Abbiamo avviato interlocuzioni in questo senso – spiega il primo cittadino -. Sappiamo che servono fra i 2,5 e i 3 milioni (che troveremmo da una rimodulazione dei fondi extracomunali) perché abbiamo effettuato una piccola, informale indagine di mercato». E questa, se andasse in porto, sarebbe un'operazione abbastanza veloce perché il sistema individuato è refrigerante e autonomo rispetto al problema degli scarichi. Il piano B è l'acquisto di altri 1.100 loculi da utilizzare fuori terra (ma bisogna individuare il luogo dove sistemarli). Elementi uguali ai 450 già acquistati dalla precedente amministrazione e che secondo Lagalla «nel giro di 20 giorni si potrebbero finalmente piazzare perimetralmente alle aree di sepoltura».
Le foto sono di Maria Vera Genchi. Sono state scattate ai Rotoli ieri.
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