SAN GIUSEPPE JATO. Scoperta e censita su monte Mirabella una grotta carsica utilizzata in epoca preistorica e dedicata nelle scorse settimane alla memoria di Giuseppe Giordano. La spelonca, profonda 230 metri, si trova a pochi metri dalla più nota grotta Mirabella, al cui interno si trovano pitture rupestri di epoca preistorica. La nuova scoperta potrebbe adesso consentire la datazione delle figure antropomorfe e zoomorfe realizzate in ocra rossa dall’uomo primitivo. “Al suo interno – spiega Alberto Scuderi, direttore del gruppo archeologico Valle dello Jato – abbiamo casualmente ritrovato in superficie dei frammenti neolitici ed eneolitici”. L’interno della grotta, conosciuta e frequentata fino al secolo scorso dai pastori delle zona, è quasi del tutto inesplorato. “Fra stalattiti e stalagmiti si sviluppa su tre livelli - racconta Scuderi – e su uno di questi è presente una tomba preistorica”. Di notevole interesse speleologico, la grotta si è rivelata preziosa dunque anche sotto l’aspetto archeologico. In particolare il ritrovamento di frammenti di vasellame tricromico, risalenti al periodo neolitico, costituirebbero un prezioso indizio per la datazione delle grotte Mirabella. “Abbiamo segnalato i ritrovamenti alla sovrintendenza archeologica”, fanno sapere i volontari. Ad individuarla era stato il trentottenne sancipirellese Giuseppe Giordano, alcuni mesi prima della sua prematura scomparsa. E nelle scorse settimane il Gruppo Archeologico Valle dello Jato ed il Gruppo Ambientalistico Speleologico Trapanese hanno censito la spelonca che adesso porta il nome del suo scopritore.