Ex oleificio Eros di Aspra nel degrado, il Comune di Bagheria vuole acquisirlo e riutilizzarlo
Una volta era un simbolo di Aspra. Oggi è solo un luogo di degrado. La storia dell'ex stabilimento degli oli Eros racconta un passato felice e un presente triste al quale però molti residenti della frazione marinara di Bagheria non si rassegnano. E adesso anche il Comune ha accelerato l'iter per poterlo acquisire. La fabbrica è chiusa dai primi anni 90, oggi andrebbe bonificata innanzitutto, visto che è diventata casa di rifiuti di ogni sorta, poi potrebbe essere riutilizzata. In passato si era pensato di realizzare in quell'area un parcheggio.
Ex oleificio Eros da salvare
C'è una nota del 13 aprile firmata dagli assessori al Patrimonio, Daniele Vella, e ai Servizi e Politiche di promozione del borgo marinaro, Andrea Sciortino, con cui il Comune di Bagheria ha sollecitato gli uffici affinché si cerchi di acquisire l'immobile confiscato alla mafia. Gli assessori sottolineano che l'ex stabilimento «ha rappresentato negli anni passati una pagina simbolica della storia degli asprensi. La fabbrica produceva olio di sansa, ciò che avanzava della pasta delle olive dopo la prima spremitura e dalla quale veniva generato anche un combustibile per gli impianti, la cosiddetta sansa esausta». Da circa 30 anni l'ex oleificio è chiuso e abbandonato, uno spettacolo indecoroso per Aspra dal momento che si trova nel cuore della frazione marinara. L'intenzione del Comune è di acquisirlo e recuperarlo per «favorire la vocazione della frazione sempre più orientata ad essere un borgo di attrazione turistica, rispondendo a specifiche necessità specialmente nel periodo estivo quando Aspra diventa meta di numerosi turisti e villeggianti». L'atto di indirizzo firmato dagli assessori ha l'obiettivo di valutare se l'ex oleificio, nella parte confiscata, possa essere acquisito al patrimonio indisponibile dell’ente e poi per avviare le procedure per presentare all’Agenzia nazionale dei beni confiscati la richiesta del bene.