Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

Addio al palermitano Lando Buzzanca, «merlo maschio» del cinema italiano

Lanzo Buzzanca nella serie “Il restauratore“
Lando Buzzanca ne “Il merlo maschio“ 1971
Lando Buzzanca e Valeria della Valle
Lando Buzzanca e Delia Scala nel varietà “Signore e Signora“
Lando Buzzanca e Aldo Puglisi in “Sedotta e abbandonata“ 1964
L’attore palermitano Lando Buzzanca
Lando Buzzanca
Lando Buzzanza, secondo da sinistra, negli anni 50. Allievi Accademia Sharoff
Lando Buzzanca e Barbara Bouchet ne “Il prete sposato“ 1971
 
 
 
 
Ignazio La Russa e Lando Buzzanca
Lando Buzzanca anche a fumetti

E’ morto a Roma Lando Buzzanca. L’attore palermitano, 87 anni, era ricoverato presso la clinica Villa Speranza. L’ultima fase della sua vita è stata segnata da ricoveri e polemiche. Buzzanca era stato portato lo scorso anno in una Rsa dopo il ricovero di quaranta giorni al Santo Spirito che si era reso necessario in seguito a una caduta nell’aprile 2021. La compagna Francesca Della Valle e il medico Fulvio Tomaselli avevano quindi denunciato lo scorso novembre il declino dell’attore avvenuto nei mesi del ricovero in Rsa. Il figlio Massimiliano aveva quindi detto di voler denunciare entrambi «per tutelare il padre e la sua privacy». L’8 novembre l’attore era stato poi trasferito al Policlinico Gemelli in seguito alla rottura di un femore, per poi essere portato nel centro di riabilitazione dove è morto. Nato a Palermo in una famiglia di attori, compì i suoi studi nella città natale e a diciassette anni si trasferì a Roma, dove rimase per gran parte della sua vita. Protagonista della commedia all’italiana degli anni ‘60 e ‘70, fu in un primo periodo fortemente osteggiato dalla critica ottenendo però un grande successo di pubblico, a partire in particolare da Il merlo maschio del 1971 diretto da Pasquale Festa Campanile. Recitò con alcuni tra i più grandi attori italiani dell’epoca. Protagonista anche nel teatro e nella tv, rimase attivo fino agli anni 2000, con la serie Il restauratore e poi nel 2016 con la partecipazione a Ballando con le stelle.   «La Sicilia, e Palermo in particolare, danno l’addio ad un attore che ha lasciato il suo segno inconfondibile nella storia del cinema italiano, con la sua travolgente ironia e la dirompente sicilianità che ha portato nel suo teatro, in televisione e sul grande schermo interpretando film d’autore. La nostra terra perde un figlio prestigioso e molto legato alle proprie radici. Le mie più sincere condoglianze alla famiglia», ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Dall'Accademia Sharoff a Ballando con le stelle

All’anagrafe Gerlando Buzzanca, era nato a Palermo il 25 agosto 1935 in una famiglia di attori. Dopo gli studi a 17 anni si trasferisce a Roma dove frequenta corsi di recitazione all’Accademia Sharoff prima di esordire come attore, dapprima in teatro e poi per il cinema. Dopo alcuni film girati come comparsa, l'esordio ufficiale arriva nel 1961 con Pietro Germi, che lo sceglie per il ruolo di Rosario Mulè in "Divorzio all’italiana" e, successivamente, per quello di Antonio in "Sedotta e abbandonata". Buzzanca si trovò spesso a interpretare ruoli stereotipati di maschio siciliano amante delle donne, tanto che la critica lo relegò inizialmente alla schiera dei caratteristi e degli interpreti del cinema di serie B, con l’eccezione del ruolo da protagonista nel 1967 di "Don Giovanni in Sicilia", diretto da Alberto Lattuada. Ma la sua vena comica e la sua recitazione spontanea incontrano un vasto consenso di pubblico. Nel 1970 interpreta in televisione "Signore e signora", in coppia con Delia Scala, che riscuote enorme successo. La notorietà internazionale gli arriva con «Il merlo maschio», commedia sexy all’italiana del 1971 diretta da Pasquale Festa Campanile. Negli anni seguenti si trova così a recitare al fianco di famose attrici del momento, come Claudia Cardinale, Catherine Spaak, Barbara Bouchet, Senta Berger e Joan Collins. Buzzanca però preferisce non adattarsi alla moda della commedia sexy all’italiana, rifiutandosi di comparire in pellicole quali quelle che renderanno famosi attori come Alvaro Vitali, Edwige Fenech e Gloria preferendo lavorare in radio, dove per qualche anno sarà protagonista di "Gran varietà". Nel 2005 torna a lavorare per la televisione con la fiction "Mio figlio", ottenendo uno straordinario successo di pubblico, tanto che cinque anni più tardi verrà prodotto un sequel, "Io e mio figlio - Nuove storie per il commissario Vivaldi", andato in onda nel 2010. Nel 2007 recita nel lungometraggio cinematografico "I Viceré" di Roberto Faenza, per il quale viene candidato al David di Donatello per il miglior attore protagonista e vince il Globo d’oro al miglior attore. Nel 2012 realizza la serie televisiva Il restauratore", che ottiene un grande successo, replicato dalla seconda stagione due anni dopo. Nel 2016 prende parte all’undicesima edizione di "Ballando con le stelle", mentre nel 2017 compare nel film "Chi salverà le rose?" di Cesare Furesi, al fianco di Carlo Delle Piane. Poi nel 2021 si ammala e sulla sua situazione di salute iniziano una serie di voci con accuse e smentite da parte di familiari e persone a lui vicine, fino al decesso giunto oggi nell’Hospice del Gemelli Medical Center - GMC società benefit dell’Università Cattolica dove era ricoverato da circa due settimane.

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