Interrogarsi sul senso di ricostruzione, di comunità, di coesione, partendo dalla figura di San Francesco e dal suo rapporto con i suoi concittadini, il Potere e l’ingenuità del Creato. Gli attori Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi da alcuni anni indagano la figura di San Francesco, rendendolo personaggio di un percorso complesso che tocca vari ambiti e sfocia nel contemporaneo. La loro ricerca si è già concretizzata in laboratori e performance ad Asti e a Polistena, e in un primo studio lo scorso anno a Palermo. Nella settimana in cui il capoluogo siciliano festeggia la sua santa patrona, ma si interroga fortemente sul senso di rinascita e di comunità, Secret Sacret diviene non solo restituzione dell’azione scenica, ma anche spunto di discussione e confronto per un incontro tra teologi, artisti, direttori di teatro, a cui sono stati invitati l’arcivescovo Corrado Lorefice, e l’imam di Palermo Badri El Madani per un confronto interreligioso sulla figura di Francesco e sul suo rapporto con il Sufismo e l’Islam. L’ingresso è libero. «Il Museo Riso ospita la presentazione del progetto Arte Arde che è in perfetta sintonia con uno degli obiettivi perseguiti dall’assessorato in questi anni di lavoro, ovvero quello di aprire musei e luoghi d’arte ad altre forme di espressione culturale come il teatro di ricerca - dichiara Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana -. Permettere un incontro delle arti - spiega Samonà - significa creare occasioni di confronto e di dialogo, strumenti indispensabili per la crescita culturale della nostra Sicilia. Il Museo Riso, in particolare, per la sua collocazione nel cuore del centro storico è crocevia tra la storia antica della Città e quella più contemporanea nutrita non solo dalle grandi mostre che propone ma anche da performance come Secret Sacret in cui gli attori dialogano sulla scena con le antiche mura puniche che delimitano l’edificio, in una forma teatrale che sconfina nella ricerca antropologica e sociale». Oggi (11 luglio) dalle 19.30, di fronte all’ingresso di Riso, Museo d’arte contemporanea della Sicilia, la prima parte della performance: su sedie antiche di paglia, sulle musiche di Sergio Beercock, i partecipanti al laboratorio tenuto dai due registi per la creazione di un prologo di volta in volta diverso a seconda della città della rappresentazione si pongono in cerchio dando voce alle pietre che sollevano da terra. La pietra simbolo di continuità, forza e comunicazione: «San Francesco - spiegano Di Gangi e Giacomazzi - chiede solo pietre; sa che bisogna partire dalle rovine per ricostruire la propria Chiesa e se stessi. Dopo più di ottocento anni ritorniamo tra le macerie interrogandoci sul senso della ricostruzione e di quanto sia necessaria la comunità. Non a caso in Secret Sacret si chiede al pubblico di mettere dentro queste pietre, la propria coscienza. Che sia di terra, di cielo o di mare, ogni luogo offre materia differente, una Mater fertile, necessaria base per costruirsi come uomini e donne in relazione». Un rito arcaico e contemporaneo dove il teatro è luogo materiale di comunità, non ambiente virtuale. «Desideriamo ritrovarci attorno a un cerchio - proseguono i due attori - per ripartire da quelle rovine, tra esse infatti siamo a nostro agio convinti che nascondano dei tesori». Le pietre trovano accoglienza nella pancia del lupo, animale arcaico e primordiale, che le porta a San Francesco che evoca così la parte più profonda di sé, la sua natura, la sua paura. L’incontro che, quasi senza soluzione di continuità, si svolgerà dopo lo spettacolo avrà come tema Francesco e il Lupo come metafora dell’uomo contemporaneo: la figura del santo giullare che sceglie la rivoluzione della povertà per comunicare al mondo un messaggio antico. Se il santo è l’uomo, il giullare è l’attore e la Chiesa, è il Teatro. L’analogia porta ad interrogarsi sul senso stesso di fare teatro oggi, con linguaggi che affrontano la necessità viva di incontrare un pubblico in carne e ossa e di come sia indispensabile la ricerca del senso profondo di comunità. Obiettivo del progetto Arte Arde diventa così la circuitazione della performance Secret Sacret in luoghi alternativi non necessariamente legati ai teatri, che siano musei di arte contemporanea, quartieri di periferia, zone industriali o di campagna, ovunque si possano incontrare comunità di riferimento disposte a creare insieme per un rinnovamento artistico e umano continuo. Parteciperanno alla tavola rotonda al Museo Riso, ospiti della direttrice Maddalena De Luca, Camilla Berardi, direttrice artistica Ra-dici di Ravenna; Marco Montanari, vice-direttore dell'Associazione Culturale Galla&Teo (Ravenna); Salvatore Tringali Sovrintendente Fondazione Teatro Tina di Lorenzo (Noto) e Vittorio Stasi, direttore artistico del Cilentart Fest. Saranno loro ad ascoltare le esperienze di teatro sul campo, spiegando cosa significhi oggi fare teatro costruendo un rapporto quotidiano con il proprio pubblico; sulla visione rivoluzionaria di Francesco e sul suo essere vicino come visione alla scena contemporanea , discuteranno Paolo Valentini, dell’assessorato ai Beni culturali, studioso della cultura musulmana e sufica; Camillo Palmeri, professore di storia al liceo Maria Adelaide di Palermo; gli attori e autori Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, e il musicista Sergio Beercock. Sono stati invitati l’Arcivescovo Corrado Lorefice, e l’Imam di Palermo Badri El Madani per un confronto interreligioso sulla figura di Francesco e sul suo rapporto con il Sufismo e l’Islam. La performance Secret Sacret e il successivo incontro fanno parte del cartellone delle attività artistiche, organizzato dal Comune di Palermo, per i festeggiamenti del 398° Festino di Santa Rosalia.