«We are reversal»: mostra organizzata a Venezia da Musa International e Serradifalco Editore
L’editore palermitano Serradifalco vola a Venezia con un progetto che vede protagonisti 10 artisti di 6 diverse nazionalità, tra i quali spicca il nome di Max Ferrigno, che presenterà, in anteprima nazionale, la sua nuova collezione intitolata «Bad Girl» nell’ambito della mostra collettiva «We are reversal», allestita al Musa Pavilion (a Palazzo Pisani Revedin - Calle San Paternian, campo Manin, San Marco 4013/A, Venezia), in concomitanza con l’attuale «Biennale d’Arte 2022» di Venezia. Il padiglione si inaugurerà il 5 luglio (ore 18), organizzato e diretto da Natalia Gryniuk con la collaborazione di Lika Spivakovska (gallerista e art manager di Kiev) e la partecipazione dell’Editore Giovanni Serradifalco dell’omonima casa editrice. A corredo della mostra un catalogo «We are reversal», edito dalla Serradifalco Editore (240 pagine). I protagonisti dell’esposizione sono 10 artisti di 6 diverse nazionalità che, attraverso le loro opere, si pongono di fronte alla tematica del mondo di oggi, spesso capovolto, dove nonostante le incertezze, compare un messaggio di speranza: sentiti libero di vivere il tuo futuro. «Un linguaggio assoluto riconoscibile da tutti gli spettatori. Che a loro volta esprimono la libertà di scelta di accettare le immagini per quello che sono o di inventare nuovi scenari e significati. Insomma, la libertà di scelta assume un significato ancora più pieno e ci conduce tutti verso un futuro nuovo e inaspettato», spiegano Natalia Gryniuk e Lika Spivakovska. I 10 artisti (di 6 diverse nazionalità) sono: Petra von Kazinyan (Austria), Max Ferrigno (Italia), Vivien Kabar (Austria), Kari Elisabeth Haug (Norvegia), Alena Darling (Ucraina), Lana Kaufman (Ucraina), Iryna Onopenko (Ucraina), William Atkinson (Stati Uniti), Chan Suk On (Cina), Antonella Quacchia (Italia). Uno dei due italiani presenti in mostra è Max Ferrigno, esponente della new pop italiana. Classe 1977, nato a Casal Monferrato (Piemonte) ma da diversi anni palermitano d’adozione. Noto per il suo stile unico, fatto da una commistione di suggestioni nipponiche, estetica manga e cinema, presenta la sua ultima collezione che prende il nome di «Bad Girl». La personale di Max Ferrigno è a cura di Laura Francesca Di Trapani. «La rappresentazione del femminile, preponderante nella ricerca di Ferrigno, trova in Bad Girl il suo ultimo capitolo - spiega la curatrice Laura Francesca Di Trapani - sono donne eroine che sovvertono le regole, vestite di quella sensualità mai volgare, ma semmai vicina all’immagine da lolita. La narrazione vive una fase di maggiore maturità, dialogando sempre più con quell'aspetto cinematografico a lui tanto caro». «Con BadGirl inizia una nuova fase, che si lega concettualmente e soprattutto iconograficamente alle Camgirl - spiega Max Ferrigno - una collezione sperimentale dove avevo già abbandonato momentaneamente l’anatomia manga, per lavorare su un canone realistico. L’immaginario continua ad essere una piena celebrazione di questa icona femminile, che governa il mio mondo. Con uno sguardo alla letteratura giapponese che deriva dal revenge movie nipponico di fine anni 70 ed inizio anni 80. La mia musa è cazzuta, intelligente, forte, vendicativa, una donna capace di governare il potere. Da Lady Snowblood a Beatrix Kiddo, insomma la Donna che Vince su tutto».