Palermo

Lunedì 25 Novembre 2024

Palermo, al Biondo debutta Misericordia di Emma Dante

Da sinistra Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli e Italia Carroccio (foto Masiar Pasquali)
 
 
 
 

Lo spettacolo Misericordia di Emma Dante, prodotto dal Teatro Biondo di Palermo insieme al Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Atto Unico - Compagnia Sud Costa Occidentale e Carnezzeria, debutta al Biondo di Palermo venerdì 25 marzo alle 21, dopo una lunga e acclamata tournée partita due anni fa dal Piccolo di Milano. Repliche fino al 3 aprile. Protagonisti dello spettacolo sono Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco (che per la sua interpretazione ha ricevuto il Premio Ubu 2021), Leonarda Saffi, Simone Zambelli. Le luci sono di Cristian Zucaro. «Misericordia - afferma Emma Dante - è una favola contemporanea. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine». Al centro della vicenda è la storia di tre donne che si prostituiscono e di un ragazzo menomato che vive con loro in un monovano lercio e miserevole. Durante il giorno le donne lavorano a maglia e confezionano sciallette; al tramonto, sulla soglia di casa, offrono ai passanti i loro corpi cadenti. «Arturo - spiega Emma Dante - non sta mai fermo , è un picciutteddu ipercinetico. Ogni sera, alla stessa ora, va alla finestra per vedere passare la banda e sogna di suonare la grancassa. La madre di Arturo si chiamava Lucia, era secca come un’acciuga e teneva sempre accesa una radiolina. La casa era china 'i musica e Lucia abballava p'i masculi! Soprattutto per un falegname che si presentava a casa tutti i giovedì. L’uomo era proprietario di una segheria dove si fabbricano cassette della frutta, guadagnava bene ma se ne andava in giro con un berretto di lana e i guanti bucati. Lo chiamavano Geppetto. Alzava le mani. Dalle legnate del padre nasce Arturo, mentre Lucia muore due ore dopo averlo dato alla luce. Nonostante l'inferno di un degrado terribile, Anna, Nuzza e Bettina se lo crescono come se fosse figlio loro. Arturo, il pezzo di legno, accudito da tre madri, diventa bambino».

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