Adottare lo «schwa» nel nostro alfabeto sarebbe davvero lesa maestà ai danni della nobile lingua italiana? È di queste ore, né si placa, la querelle mediatica sulla petizione online lanciata dal linguista Massimo Arcangeli, che si scaglia contro l'uso nei documenti ufficiali della ə rovesciata, vocale atona e neutra, che altri vedrebbero invece come desinenza più rispettosa di gruppi e individui non binari. Oltre 12.000 i firmatari, tra cui Massimo Cacciari, Ascanio Celestini, Alessandro Barbero. Da aggiungere gli articoli come quello di Gian Antonio Stella sul «Corriere della sera», che hanno riportato prepotentemente alla ribalta la questione del sessismo e dell’inclusività nella lingua italiana.
Tra le maggiori e più consultate esperte della materia figura da versi lustri la sociolinguista Vera Gheno, protagonista del quinto appuntamento di «Domeniche Civiche», il ciclo di incontri culturali-concerti-aperitivi organizzato a Palermo dalla Foss (Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana) per abbinare la riflessione su temi di grande attualità alla musica da camera. All'intervento della studiosa seguirà infatti la sapienza dei Fiati dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, che proporranno un programma di musiche di Mozart e Dvořák.
L'appuntamento è per domenica 13 febbraio alle ore 18 nella Sala Grande del Politeama Garibaldi. Al termine, nel rispetto delle regole imposte dalle normative anti Covid, sarà offerto al pubblico un aperitivo nel suggestivo porticato del Teatro. «Domeniche Civiche», iniziativa culturale fortemente voluta dalla direttrice artistica Gianna Fratta.
«La lingua è nostra. Considerazioni sulla felicità di possedere la parola», è il titolo della conversazione palermitana di Vera Gheno, che si è da tempo espressa sull'opportunità di adottare a ragion veduta simboli e suoni dell’Ipa per indicare sfumature inedite e non solo la fluidità dei destinatari. Sociolinguista, traduttrice dall'ungherese e divulgatrice, Vera Gheno ha collaborato per vent'anni con l'Accademia della Crusca e per quattro con la casa editrice Zanichelli. Ha insegnato come docente a contratto all'Università di Firenze per 18 anni; da settembre 2021 è ricercatrice di tipo A presso la stessa istituzione. Si occupa prevalentemente di comunicazione digitale. Nel 2021 pubblica «Trovare le parole. Abbecedario per una comunicazione» consapevole (con Federico Faloppa, Edizioni Gruppo Abele) e «Le ragioni del dubbio. L'arte di usare le parole» (Einaudi).
Come ha più volte dichiarato, «in questo momento storico siamo davanti a cambiamenti inediti. Prima non ci si era mai posti il problema di rappresentare anche le persone non binarie, oppure le persone trans che non completano la transizione. Non sappiamo quello che succederà a livello linguistico. Potrebbe accadere di tutto, dipende da dove andranno le esigenze delle persone. E tra dieci anni potrebbero esserci grossi cambiamenti nella comunità dei parlanti. Quelli che vediamo in corso ora sono tutti esperimenti, quindi la rabbia o il fastidio delle persone – che non sono direttamente toccate dalla questione – sono mal riposte. Nessuno può cambiare dall'alto una lingua, è la comunità che esprime un'esigenza e richiede una soluzione».
Dopo le parole, la musica. Attesa è la performance che vedrà impegnati I fiati dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, formazione che annovera Gabriele Calogero Palmeri e Maria Grazia D'Alessio, oboi; Carmelo Pecoraro e Giuseppe Barberi, fagotti; Angelo Cino e Gregorio Bragioli, clarinetti; Luciano L'Abbate, Gioacchino La Barbera, Rino Baglio, corni; Enrico Corli, violoncello e Domenico Sorbara, controfagotto. L'ensemble, formato interamente da professori dell'Oss, è nato per valorizzare un repertorio cameristico prevalentemente per fiati, che non trova spazio nella stagione sinfonica della Fondazione per la tipologia di organico. Formatosi per l'affiatamento creatosi in anni di lavoro orchestrale, il gruppo vanta la partecipazione a varie rassegne cameristiche in Italia e all'estero, con sempre ampi consensi di pubblico e critica. Recentemente ha inciso la «Gran Partita» di Mozart sotto la direzione di Soudant. Per il pubblico di «Domeniche Civiche» eseguirà due pagine di straordinario appeal, come la Serenata per fiati n. 11 in mi bemolle maggiore KV 375 di Wolfgang Amadeus Mozart e la Serenata in re minore op. 44 B. 77 per fiati, violoncello e contrabbasso di Antonín Dvořák.
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