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Palermo, gli scavi davanti a Palazzo dei Normanni svelano reperti del Medioevo

Gli scavi a piazza del Parlamento a Palermo, avviati dall’Assemblea Regionale Siciliana, per l'ammodernamento dell'impianto fognario di Palazzo dei Normanni, hanno fatto emergere testimonianze di età medievale.

La zona interessata dal primo lotto di lavori, che va da piazza della Vittoria alla scalinata di accesso a piazza del Parlamento, è stata sottoposta ad un'esplorazione archeologica durante gli scavi. Proprio da questa esplorazione, sono emerse importanti testimonianze storico-archeologiche.

“L’area del Palazzo dei Normanni e delle sue immediate adiacenze - precisa l'assessore dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Alberto Samonà – con la sua posizione leggermente rilevata e strategicamente significativa, è stata il centro del potere politico e militare per molti secoli; è, pertanto, un luogo significativo dove si trova una sovrapposizione di strati che racconta la storia, le vicende architettoniche e urbanistiche della città di Palermo”.

I lavori hanno permesso di individuare strutture murarie di età medievale, anche di spessore significativo, realizzate con varie tecniche di costruzione. Si tratta di blocchetti regolari in calcare biancastro disposti in filari alternati, pietrame grossolanamente sbozzato legato con malta di terra, strutture in mattoni crudi.

Tra i reperti rinvenuti, invece, ci sono manufatti di ceramica islamica e normanna, come catini carenati, coppe emisferiche a breve tesa, anfore con solcature sulla superficie e pennellate in bruno, ceramica a spirali. Qualcosa, ma in quantità minore, anche risalente all'età sveva, come per esempio ceramica solcata di importazione tirrenica e le produzioni nord-africane decorate con i colori cobalto e manganese. Inoltre, in un tratto di trincea, caratterizzato da uno spesso strato di bruciato, sono stati rinvenuti molti frammenti di vetro, spesso con tracce di una prolungata esposizione alle alte temperature.

Secondo quanto riferito dagli archeologi della Soprintendenza Monica Chiovaro e Antonio Di Maggio, i ritrovamenti confermano che in età medievale, la zona interessata dai lavori era ricca di edifici, anche di rilevante importanza, che sono stati probabilmente demoliti all'inizio dell'età moderna per rendere più agevole la realizzazione della piazza d’armi testimoniata dalle fonti.

Gli scavi sono stati effettuati sotto la direzione tecnico-scientifica della Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo, guidata dalla dottoressa Selima Giuliano, e in particolare della Sezione Archeologica, diretta dall’architetto Maria Rosaria Marrone

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