Nessuno di coloro che l’hanno seguito è riuscito a rimanere indifferente, travolto dall’inizio alla fine da un turbinio di emozioni suscitato non solo dalle parole delle canzoni, ma anche dalla scenografia e dalla capacità dell’artista di “tenere” il palco, idealmente innalzato nella suggestiva cornice della Cattedrale di Palermo. Il tutto ancora più sorprendente dal momento che il pubblico era a casa e ‘d’Istanti” – questo il titolo del concerto in streaming di Aida Satta Flores con la direzione artistica del Maestro Valter Sivilotti - ha tenuto incollati davanti agli schermi il pubblico, senza allentare la tensione grazie a vero e propri momenti di pura poesia.
Ad accompagnare la Satta Flores la sua storica band (Alessandro Valenza, pianoforte; Lorenzo Profita, fisarmonica; Mario Tarsilla, basso elettrico; Fabrizio Francoforte, batteria e percussioni) e l’Ensemble d’archi (primi violini Davide Rizzuto, Girolamo Lampasona, Mariangela Lampasona e Virginia Gurrera; secondo violino Marco Badami; viola Salvo D’Amato; violoncello Giuseppe D’Amato), che hanno trasformato questo concerto in un evento difficile da dimenticare. E come potrebbe essere diversamente, considerato che produrrà il videoclip a cura di Pietro Trippodo del primo singolo inedito “Senza voce”, interamente girato in Cattedrale anticipando la pubblicazione, nel 2021, del CD+VINILE+DVD live “d’Istanti’?
Una vera e propria “cantattrice”, la Satta Flores, che, oltre ai propri brani e ai suoi tre inediti dedicati a nostra Signora Terra, a Capitan Mare e al Santo Cielo, ha fatto dono al suo pubblico di altre "luci" d'autore composte da Battiato, Modugno, Gaber e Radiodervish.
Importante ricordare che l’evento ha sottolineato – grazie ai contributi letterari delle canzoni inedite della Satta Flores e alle originali rivisitazioni musicali d’importanti “istanti” d’autore, come “L’ombra della luce” di Franco Battiato, “Amara terra mia” di Domenico Modugno, “Quello che non voglio” di Stefano Benni – l’importanza di “accendere una luce interiore”, soprattutto in questo lungo tempo di limitazioni, causa pandemia Covid19, indicando, oltre alle dimensioni umane di Spazio e Tempo, la dimensione più importante e troppo spesso trascurata: quella dello Spirito.
«Non immaginavo che la Cattedrale si potesse trasformare in una piazza – afferma Aida Satta Flores -. Il lockdown mi ha fatto capire, aldilà del Covid, dell’indifferenza che va combattuta dedicandoci al Pianeta Terra. Ci sono delle emozioni che non si possono raccontare e lo ha detto il mio cuore incendiato sin da quando sono arrivata in Cattedrale e mi hanno accolto due mani congiunte: “Give”, la splendida scultura di Lorenzo Quinn. Gesù bambino quest’anno è nato prima, Babbo Natale è arrivato dopo. Qualcosa non va. Sono gli equilibri di questa matta umanità. Pure il Bambinello ha capito che lo spazio e il tempo sono relativi. Qui siamo di passaggio. C’è chi vive sei mesi come Joseph, chi 100, chi 88 come mia madre. La vita è breve, facciamone un capolavoro. Ho cantato in una Cattedrale arabo normanna, sito patrimonio UNESCO. Queste cose rimangono nel tempo perché sono il segnale che le differenze danno frutti. Mischiare le razze significa crescere perché prendiamo del buono da tutti. “d’Istanti” è stato il piccolo tentativo di una cantautrice siciliana e di alcuni musicisti di comunicarvi che, se non ci mettiamo il cuore e capiamo che siamo tutti fratelli, avremo sbagliato».
Fondamentale quell’apostrofo che nella parola “d’Istanti” va a segnare l’importanza del tempo, di ogni Istante di Vita, sottolineando il distanziamento sociale cui tutti siamo stati e siamo ancora richiamati a osservare per l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus. Quando, però, l’accento scompare appare la parola “distanti”. Distanti solo fisicamente, ma pronti a vivere questo momento fatto di istanti pieni di emozione. Un viaggio, questo progetto, al quale ha collaborato il M° Valter Sivilotti, che ha arrangiato tutti gli archi e ha la Direzione musicale, e la band internazionale dei Radiodervish. L’anteprima nazionale è stata realizzata il 21 settembre, Giornata Internazionale della Pace, nella splendida location del Teatro Greco di Tindari.
«Abbiamo vissuto grandi emozioni – tiene a sottolineare il Maestro Valter Sivilotti –. Dopo l’evento del 21 settembre a Tindari, ha preso vita un altro momento unico in un altro luogo straordinario come la Cattedrale di Palermo. Ripetere le canzoni di Aida è stato ancora una volta speciale, difficilmente ripetibile».
Forte e significativo il valore di questo momento artistico che ha portato Aida Satta Flores a scegliere le canzoni inedite “Senza voce”, “I segreti del mare”, “Una giornata piena di sole”, “Banda inclinata” (testo di Aida Satta Flores su musica di Marco Betta) alla luce delle recenti scomparse di Aurelio Pes, Lelio Giannetto, Lello Sanfilippo, importanti figure artistiche illuminate e illuminanti alle quali è stato dedicato il concerto. Amici distanti che hanno arricchito d’Istanti esterni di luce il cammino di questa eclettica cantautrice siciliana.
«Era per me inevitabile che fossero presenti idealmente alcuni amici - aggiunge la Satta Flores - come Lelio Giannetto nei suoi giardini sonori; Aurelio Pes nel bosco tutto d’oro; Lello Sanfilippo tra i fili blu della radio, Joseph, morto a 6 mesi nel naufragio nel Mare Mediterraneo, l’11 novembre 2020; mia madre, ape e regina, ora nella terra dei puri spiriti. I temi universali trattati nelle canzoni, edite e inedite, si possono riassumere nella frase: “Se ognuno di noi accende la propria Luce interiore, andando oltre alle nostre parrocchie, anche una stanzetta o un camerino diventerà una Cattedrale”. Una declinazione poetica, musicale e culturale, un’attitudine umana e spirituale in grado di sollecitare verso la fiducia nel futuro, soprattutto in questo lungo tempo “buio” della pandemia Covid19».
Occhi dentro gli occhi che si illuminano, ma solo se ognuno di noi accende una luce interiore. Questo il messaggio che è stato lanciato dalla Cattedrale di Palermo, in una serata celebrata tra il Natale e il Capodanno, nella quale aleggiava comunque lo spirito di Lelio, di Aurelio, di Lello, del piccolo Joseph, che solo fisicamente non ci sono più.
«Ricordiamoci che le pesti devono lasciare qualcosa di buono perché dalla melma nascono i diamanti. Questo è stato un anno funesto per le morti e le malattie – dice ancora la cantautrice siciliana -, ma gli animali sono tornati nelle città e ciò significa che anche la natura ci vuole lanciare un segnale. Il mio augurio è per un futuro di felicità e fratellanza. Prossimamente, grazie ancora all’assessorato regionale che ha permesso questo concerto, lo dicevamo prima, uscirà il primo videoclip del primo inedito “Senza voce” che anticipa il mio album. Per un futuro che prosegue con i Radiodervisch, il M° Sivilotti, la mia band e la sottoscritta che pensa, non dorme e canta».
E che sia stata più una preghiera che un concerto, Aida Satta Flores lo ha dimostrato anche recitando una lettera, da lei stessa scritta immaginando che l’autore fosse uno di quei bambini che, come il piccolo Joseph, sperava in un altro futuro. La sola differenza è che Joseph non ce l’ha fatta e non ha potuto dimostrare al mondo con il 10 e lode della sua ultima pagella quanto si fosse preparato per affrontare la vita in un mondo pieno di illusioni.
«Ecco i voti che ho deciso di dare a voi. 10 e lode per la fantasia: ci avete illusi tutti che qui c’erano il Paradiso e stelle d’oro; zero in condotta, invece, per la realtà che ci avete riservato una volta arrivati qui da voi».
Nuda e cruda realtà da combattere con la poesia, quella delle persone e della musica padroneggiate con verità e dolcezza da Aida Satta Flores, cantautrice, cantatrice, artista, lucida testimone di un momento storico del nostro mondo che non sta facendo più sconti all’umanità tutta. Un’umanità che, se vuole salvarsi e preservare le future generazioni, deve fare molto in fretta.
L’evento è stato patrocinato dall’ Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, dall’Arcidiocesi di Palermo e Chiesa di “Maria S.S. Assunta” della Cattedrale di Palermo, e dall’associazione “Arte Senza Fine”.
A contribuire allo streaming, diretto da Gianni Lombardo (/e20 service) con l’audio curato da Leonardo Bruno, anche il video tratto dal docufilm “Voci dal silenzio” di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita. Sottofondo musicale dei titoli di coda: “Il profumo dei limoni” di Aida Satta Flores, registrata con la Corale Lirica giovanile "Giuseppe Verdi" di Parma. Dall’omonimo album 1992, produzione Beppe Carletti e Augusto Daolio – Nomadi /CGD.
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