Venerdì prossimo (19 luglio) al Museo d’arte contemporanea di Palazzo Riso, a Palermo, prende il via la 36° edizione della Macchina dei Sogni: il programma si srotolerà lungo tre weekend, dopo Riso toccherà il Museo D’Aumale a Terrasini per poi ritornare a Palermo, al Teatrino dei Pupi. L’ingresso è libero. Come ogni anno, La Macchina dei Sogni ha invitato teatranti, artisti, manianti, burattinai, marionettisti, narratori, e ognuno ha portato con sé uno spettacolo ispirato alla Luna, alla sua fragilità squisitamente femminile, alle innumerevoli leggende ed influenze nei millenni. E, in omaggio all’anniversario dell’allunaggio, ecco sabato sera (20 luglio) “La notte che l’uomo”, curato da Maria Grazia Calandrone per Rai - Radio3. Radio3 ha invitato alcuni tra i maggiori poeti contemporanei ad indirizzare la loro fantasia sul rapporto tra la Terra e la Luna, oppure a raccontare la loro esperienza di quel giorno di cinquant’anni fa. Musiche dei Fratelli Mancuso che le eseguiranno dal vivo. A questo progetto si affianca la serata tra scienza e letteratura “Terra chiama Luna”guidata da Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 (domenica 21 luglio, sempre a Palazzo Riso) alla quale parteciperanno l’astronoma Lara Albanese, lo scrittore Ermanno Cavazzoni, Stefano Catucci, docente all’Università La Sapienza e Caterina Greco, archeologa e neodirettrice del Museo archeologico Salinas. Il festival si apre ufficialmente venerdì (19 luglio) alle 18 con “Soul Wood - Incontro fra cielo e terra con i fili” della pisana Silvia Diomelli: uno spettacolo in miniatura, piccolo piccolo, un tesoro dipinto e vestito, popolato da marionette a filo impegnate in racconti stravaganti, persino in una minuscola sala da bagno. Alle 21 il primo appuntamento con le “Serenate al chiaro di luna”, dichiarazioni all’innamorata ovviamente sotto l’occhio affettuoso della luna, amica degli amanti. Alle 21,30, il geniale argentino – ma è anche europeo per destino, francese d’adozione e attualmente abitante in Spagna - Horacio Peralta con le sue “Piccole storie senza parole” del Bululu Theatre. Chiude questa prima giornata, alle 22,30, il poeta iracheno (naturalizzato palermitano)Yousef Latif Jaralla con “L’anno della mosca”, la storia di Assla. L’atrio del Museo d’Arte contemporanea accoglierà anche un’opera site specific di Roberta Barraja: un ippogrifo di m8 x m5,50 lavorato in tarlatana (garza di cotone) formato dall’unione di tanti coni, impreziositi da tessuti e materiali. Particolare attenzione sarà data ad un laboratorio rivolto ai bambini dai 6 ai 10 anni, - questo primo weekend dalle 16 alle 18- che si propone di avvicinare i piccoli all’espressione creativa attraverso le marionette e il gioco della narrazione.