Poco più di due secoli fa Palermo visse un anno da Capitale del Regno: oggi quella storia viene raccontata da una mostra che riunisce reperti, ricongiunge città, salda debiti e ringrazia, nel segno dei Borbone.
Oggi, a distanza di poco più di duecento anni, e a chiusura dell’anno passato da Capitale Italiana della Cultura, l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana e il Dipartimento dei Beni Culturali presentano la mostra “Palermo capitale del Regno. I Borbone e l’archeologia a Palermo, Napoli e Pompei”, organizzata dal Museo archeologico Salinas – che la ospita dal 2 dicembre al 31 marzo - in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico di Pompei e CoopCulture. La curatela è del direttore del Salinas, Francesca Spatafora.
La mostra apre al pubblico domenica (2 dicembre), ad ingresso gratuito visto che si tratta della prima domenica del mese. Nel mese di dicembre: dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 18,30. Giorno 25 e 26 dicembre, e il 1 gennaio: 9.30 dalle 13.30. Chiuso il lunedì. La mostra fa parte del percorso di visita del museo; biglietto: 3 euro.
“L'interessante mostra che riguarda il ruolo del regno borbonico nel campo dell'archeologia, mette in evidenza non solo l'illuminata ed efficace politica che esso ebbe nel campo della tutela del patrimonio culturale, ma anche gli stretti legami tra la città di Palermo e la Campania - sottolinea Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni culturali e all'Identità siciliana - . La presenza delle collezioni del museo Salinas di pregevoli reperti provenienti soprattutto da Pompei e Ercolano, qualificano questo museo come testimonianza storica in un sistema di gestione del patrimonio. La collaborazione tra i musei archeologici di Palermo e Napoli costituisce lo stereotipo attuale di un secolare collegamento, che li ha resi i più importanti musei del Meridione d'Italia”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia