Il rapporto tra uomo e natura, tra natura e cultura, è nato con gli albori delle prime manifestazioni artistiche rupestri nelle caverne dell'uomo primitivo. È questo l'input che ha ispirato la mostra "Foresta urbana" tra piazza Bellini e Palazzo Riso a Palermo. Le opere d'arte esposte fino al 21 gennaio sono di artisti del calibro di Doug Aitken, Francesco De Grandi, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Jimmie Durham, Olafur Eliasson, Bill Fontana, Sara Goldschmied – Eleonora Chiari, Carsten Höller, Ann Veronica Janssens, Richard Long, Ernesto Neto, Benedetto Pietromarchi, Tomás Saraceno, Astrid Seme, Conrad Shawcross, Andreas Slominski, Pascale Marthine Tayou, Luca Vitone, Ai Weiwei. A sovvenzionare e pensare l'intera mostra il mecenate Emmanuele Emanuele, presidente Fondazione Terzo Pilastro Italia e Mediterraneo. "La natura sta perdendo la valenza che aveva un tempo, la natura viene abbandonata e sistematicamente stavolta dall'industrializzazione e dal mondo nuovo che cresce in maniera esponenziale, quindi lo sforzo fatto da questi grandi artisti di simboleggiare la validità di questa natura nel nostro tempo è qualcosa si assolutamente encomiabile". Alcune delle opere si trovano esposte proprio nel cuore del Cassaro anche se Emmanuele avrebbe voluto altro: "Il mio progetto era quello di avere le opere diffuse sul territorio di questa città meravigliosa che mi ha dato i natali. Sognavo di vederle anche nei quartieri dove la presenza della bellezza sarebbe estremamente utile per far capire agli abitanti di quelle zone meno felici che la bellezza è uno strumento per liberarsi dalla infelicità della propria vita".