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La "prigione" del piccolo Di Matteo per sei giorni diventerà un campo tematico

“Il Giardino della Memoria” di San Giuseppe Jato, luogo del tragico epilogo della detenzione del piccolo Giuseppe Di Matteo, sarà per 6 giorni, dal 30 luglio al 5 agosto,  il campo tematico di ”E!state Liberi” sul cinema e le immagini in movimento, legato alla tredicesima edizione di Libero Cinema in Libera Terra, festival promosso da Cinemovel Foundation e Libera, un percorso collaborativo di ricerca-azione che coinvolgerà i partecipanti nell’ideazione di strumenti innovativi finalizzati a dar voce a un bene confiscato.

Insieme alla troupe della carovana di cinema itinerante contro le mafie - che dal 17 luglio sta  facendo tappa nelle piazze e nei luoghi simbolo della legalità del nostro Paese, proponendo una selezione di titoli che affrontano con linguaggio innovativo i temi principali legati all'attività di Libera e della Fondazione Cinemovel -  i partecipanti sperimenteranno azioni di promozione del Festival sul territorio, producendo progetti e strategie da mettere in campo per ottenere migliori risultati nel comunicare i beni confiscati e il loro utilizzo.

“Se i muri potessero parlare” è il sottotitolo del campo che porterà coloro che vi prenderanno parte a lavorare per trasformare le storie del Giardino in un racconto multimediale, progettando interventi che consentano al bene confiscato di condividere con la comunità l’importanza di un cambiamento. Con l’utilizzo delle immagini in movimento, il linguaggio globale più condiviso oggi, insieme a quello delle nuove tecnologie, si costruirà il racconto del riscatto sociale di una comunità.

Lavoro che impegnerà per tutta la giornata, poi la sera i campisti saranno invitati alle proiezioni dei film nelle piazze e nei beni confiscati del territorio. In modo specifico a quella del 3 agosto, alla Casa del Fanciullo di San Giuseppe Jato. In programma la visione del film di Daniele Vicari “Prima che la notte”, la storia del giornalista Pippo Fava che, dopo una lunga assenza, torna a Catania nel 1980. Il suo progetto è aprire un giornale in cui chiamerà a scrivere una redazione composta nella quasi totalità da giovani per raccontare ciò che accade senza autocensure, in particolare nell’affrontare il racconto del fenomeno mafioso. Quello che emerge è il ritratto di un uomo di cultura, che ha saputo cogliere con ironia e autoironia il presente e diventare il “maestro” di una generazione di giornalisti, scrittori e autori.

La proiezione sarà preceduta da Mafia Liquida, performance tra cinema, fumetto e lavagna luminosa.

Tra le attività previste dal campo ci sarà la presentazione del caso studio “Me-Mo, Memorie in Movimento”, percorso multimediale ideato da Cinemovel per un bene confiscato alla ‘ndrangheta a Galbiate (LC) con la cooperativa “L’Arcobaleno”. Si potrà partecipare a: incontri con film maker, giornalisti, esperti di media e comunicazione, sceneggiatori e rappresentanti delle istituzioni culturali del territorio; visite, assieme ai soci e ai dipendenti della cooperativa “Placido Rizzotto Libera Terra”, sui terreni confiscati coltivati (vigneto, campi di ortaggi) e presso le realtà sociali più significative del territorio per conoscere la comunità e le associazioni impegnate con Libera nell’Alto Belice Corleonese; laboratori di co-progettazione per l’ideazione di strumenti di valorizzazione culturale del bene confiscato. Saranno presenti anche alcuni familiari delle persone vittime innocenti delle mafie, pronti a raccontarsi a cuore aperto.

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