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I pupi e le marionette di Mimmo Cuticchio a Palermo con La Macchina dei Sogni

Le monache rivivono nelle celle, tra i cortili silenziosi, nell’antico refettorio dove si consumavano i pasti in silenzio. Tra loro, la priora inflessibile ma serena. Gli attori/narratori di “Storie di bambole repentite e sante” hanno cucito su voci e corpi le storie delle monache picciridde costrette al velo: le storie sono tate cucite insieme da Beatrice Monroy e sono diventate uno spettacolo con la regia di Mimmo Cuticchio.

È uno dei cuori della Macchina dei Sogni che domani (domenica 10 giugno) avvia la sua ultima, affascinante giornata, all’ interno del Convento di santa Caterina. Lo spettacolo verrà riproposto alle 11, alle 15,30 e alle 17,30 e minaccia ancora di registrare un tutto esaurito per ogni replica. Per chi invece si volesse dirigere verso piazza Bellini, ecco “Semina”, l’opera site specific ideata da Roberta Barraja che “abbraccia” con tessuti e fibre la scalinata che conduce alla Chiesa. A chiudere virtualmente la piazza, trasformandola in un enorme palcoscenico sono i “Fiori di luce” di Fabrizio Lupo, che si accendono al tramonto.

Qui alle 17,30  il barese Granteatrino proporrà “Otello e Iago nella straziante bellezza del Creato”, l’Otello shakespeariano nella originale lettura di Pier Paolo Pasolini, portato su un piccolo palcoscenico di pupi di legno e stoffa. Alle 19,30 la spettacolo più creativo, “Formedonda Musiconette”: un disegnatore di sogni come Fabrizio Lupo e un creatore di suoni come Mario Crispi, si sono uniti per dar vita a tre "musiconette" ovvero  tre “marionette sonore” o Sonoriette che, muovendosi alla guisa dei pupi siciliani, colgono anche il teatro giapponese e la musica elettroacustica.

Insomma, sono macchine sonore espressive che pescano dai suoni dell’Opra dei Pupi: la battaglia, il piano a cilindro, il battere dello zoccolo, il cozzare delle armature, trombe, corni,  tamburi, cori. 80 cm di nuove marionette manovrate da bacchette e maniglie che non ”guerreggiano” come le “bisnonne”, tra Cristiani e Saraceni, ma convivono nel nome della musica. Le “muovono” Mario Crispi, Maurizio Maiorana, Giacomo Cuticchio. Ingresso libero.

La Macchina dei Sogni si chiuderà alle 21 nella chiesa di santa Caterina con “Giullari di Dio” «Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale…» A distanza di alcuni anni, Mimmo Cuticchio riscrive la storia di San Francesco e la rende modernissima, sulle musiche dei Fratelli Mancuso: il giovane esuberante che amava le guerre, abbandonò famiglia e beni per dedicarsi a poveri, bisognosi e ammalati, diventa oggi un simbolo da rileggere. Sono gli anni delle crociate per la liberazione del Santo Sepolcro, Francesco tenta di fermare la guerra, prima andando dal Papa, poi a Damiata, in Egitto, dove incontra il Sultano.

Ma i guerrafondai vanno avanti nella loro follia distruttrice e l’umanità scivola sempre di più verso la brutalità. Soltanto il più feroce dei lupi ascolta il fraticello d’Assisi, riuscendo a vivere a fianco dell’uomo senza che si facciano reciprocamente del male…. E Mimmo Cuticchio porterà il suo Pupo Francesco da Papa Francesco per raccogliere dalle mani del Pontefice il suo messaggio di pace da portare fino a Roncisvalle, simbolico luogo dello scontro tra Cristiani e Saraceni, il cui cozzare di armi sembra oggi drammaticamente profetico.

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