PALERMO. La palazzina dei Florio dove lo zar Nicola si innamorò del mare e la villa depredata dove sopravvivono strani paesaggi lagunari.
Il baglio antico a Brancaccio dove si cuciono costumi teatrali e l’oratorio che a distanza di oltre 500 anni salda il debito della città con gli ebrei scacciati.
Le Vie dei Tesori raccontano Palermo con la leggerezza dei luoghi, passando da una cripta a un villino liberty a un castello normanno, e trascinandosi dietro centinaia di migliaia di visitatori: l’anno scorso sono stati 215 mila, quest’anno se ne aspettano di più.
Da domani (venerdì 29 settembre) e per cinque weekend, il festival ritorna ad aprire i siti, che quest’anno saranno 110 tra cui undici luoghi dove si entrerà solo su prenotazione (sul sito www.leviedeitesori.com), evitando le file degli scorsi anni: domani ci sono la Casina Cinese, il Museo di Anice Tutone, il museo Morettino; da sabato la cappella della Soledad, i depositi della GAM, il Palazzo delle Poste, lo sconosciuto Palazzo Utveggio in via XX settembre, e domenica la grotta dell’Acquasanta, nascosta sotto i palazzi della borgata. Ma si può riservare già la visita per le prossime settimane anche per Palazzo Forcella De Seta e, nell’ultimo fine settimana, per la Banca d’Italia.
Ma le novità sono tantissime: a iniziare da un Itinerario Contemporaneo che aprirà trenta tra gallerie e case-atelier private, una rete inconsueta e inaspettata che condurrà per mano alla scoperta di chi, imperterrito, continua a produrre cultura. Ogni galleria e atelier ha ideato una mostra o una performance: da quella d’autore di Virgilio Sieni in quel luogo senza tempo che è la ditta di tessuti Parlato, all’esposizione di foto e video sui Motus, al Teatro Biondo; dalla collezione della gallerista scomparsa Vivi Caruso alla Galleria La Rocca alle mostre fotografiche di Minimum Open Studio; e tanti altri, giovani artisti e meno giovani, affermati e non.
110 luoghi aperti, dunque, da esplorare con la guida de Le Vie dei Tesori che è un piccolo libro d’autore. Si può solo accennare, tra i tantissimi siti, al castello dell’Uscibene, sollazzo regio molto degradato, nascosto nelle campagne; alla palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella, costruita dai Florio che vi ospitarono lo Zar; agli oratori serpottiani, alle ville storiche, Pottino e Raffo. L’AMAP apre le quattro sorgenti del Gabriele, ai piedi della “Conigliera”, ma non bisogna perdersi un luogo prezioso come i giardini di Palazzo Reale; e si potrà salire ad ammirare il mare da Porta Felice. Nella rete i musei istituzionali, Palazzo Sant’Elia e Doderlein, e domenica, anche l’Abatellis e RISO, aggiunti al Museo Diocesano, Museo del Risorgimento e Museo delle Marionette, Palazzo Bonocore, Villa Zito e Palazzo Branciforte. E i teatri: il Garibaldi e il Bellini dimenticato, si uniscono al Massimo, al Politeama e al Biondo. E sabato si aggiungeranno molti altri luoghi, soprattutto chiese, cripte e oratori – una per tutti, la chiesa inferiore della Cappella Palatina - le
catacombe di Porta d’Ossuna, la camera dello scirocco di Villa Naselli, i palazzi nobiliari. Il format delle visite guidate (da quest’anno anche per non udenti e non vedenti) permette di approfondire la storia dei siti, molti dei quali inediti, chiusi al pubblico, a volte semplicemente dimenticati. Uno storytelling coinvolgente grazie ai volontari e ai 600 ragazzi delle scuole siciliane, formati in percorsi di alternanza scuola-lavoro.
110 tour urbani. Ritornano le seguitissime visite guidate, condotte da appassionati, botanici, storici, giornalisti, ogni sabato e ogni domenica. Ritornano anche alcune fra quelle che sono piaciute di più negli scorsi anni, e altre invece del tutto nuove di zecca. A piedi e in bici, per camminatori arditi e per pigroni curiosi, per facili e più complesse, naturalistiche o cittadine; per chi si perde nella storia e chi si sente investigatore, chi va alla scoperta delle sorgenti e chi invece si getta nei vicoli; chi adora i mercati popolari e chi scopre i palazzi nobiliari, chi va per borgate e chi cerca gli street artist: insomma, per tutti i gusti. Per scoprirle e, soprattutto sceglierle, bisogna prenotarsi sul sito www.leviedeitesori.com. Tra tutte, merita una segnalazione a parte il ciclo di dieci passeggiate (due a settimana) condotte da Mario Bellone alla scoperta dei luoghi che hanno ospitato set cinematografici. Che sono tantissimi, legati ai più bei nomi dello schermo internazionale.
Le Vie dei Sapori. San Lorenzo Mercato propone invece Le Vie dei Sapori, cinque appuntamenti gratuiti per celebrare (e assaggiare) le eccellenze del territorio, in compagnia di produttori universitari e chef. E chi arriva con un coupon Le Vie dei Tesori, potrà degustare un bicchiere di vino. Domani (29 settembre, alle 18,30) si parlerà di olio di Nocellara, con il docente di Microbiologia alimentare, Nicola Francesca. Quindi, degustazione. Per i bambini, le golose ma sane merende al San Lorenzo Mercato, il venerdì alle 17 (contributo 5 euro).
Il Festival KIDS. Un occhio dedicato ai bambini che quest’anno avranno il loro “festival KIDS” grazie alla collaborazione con Babyplanner.it: in tre piazze, Politeama, Massimo e Bellini, i gazebo Kids, isole per i bambini, dove giocare e divertirsi e, perché no, imparare qualcosa. Ogni mattina, da lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12.30, saranno accolte le scuole. Sotto il gazebo di piazza Politeama, un itinerario sulla Sicilia Liberty; nel gazebo in piazza Massimo, ci si lascerà trascinare da un racconto. Nel terzo gazebo, in piazza Bellini, i bambini scopriranno la Sicilia arabo-normanna. Contributo di 3 euro, prenotazioni allo 091. 8420219. Nel fine settimana, invece, porte aperte per tutti: sabato e domenica, dalle 10 alle 20, in piazza Politeama si giocherà prendendo spunto dai mezzi di trasporto, in collaborazione con Bus Center; Auto System nel gazebo Massimo condurrà i bimbi alla scoperta dei viaggi, mentre il gazebo Bellini sarà di certo il più goloso, visto che Prezzemolo&Vitale proporranno giochi sull’alimentazione. La sicurezza è garantita da Ksm. Contributo di 5 euro, coupon sul sito www.leviedeitesori.com o sul posto. Sempre per i bambini, tornano le visite animate in sei tesori della città, la domenica alle 11: all’Archivio di Stato, all’Ecomuseo del Mare, al Museo delle marionette, al museo Salinas, allo Spasimo e a Villa Whitaker. 5 euro a visita, coupon sul sito e sul posto. Previsti più avanti anche tre laboratori creativi a ingresso libero.
I concerti di Piano City. Le Vie dei Tesori collabora con PianoCity Milano che approda a Palermo per un’edizione 0 tutta da scoprire. Questo fine settimana, pianoforti risuoneranno in ogni dove, nei luoghi simbolo della città normanna, spagnola e barocca come nei palazzi storici più suggestivi e nelle piazze, dalla Kalsa all’Albergheria, dalla Cala allo Zen, fino alla spiaggia di Mondello. E domenica PianoCity arriverà anche in due luoghi del Festival, all’Orto Botanico, con concerti tra alberi secolari e piante tropicali, e Palazzo Mirto, dove sarà suonato il pianoforte a coda del 1858 della Pleyel di Parigi, simile agli strumenti prediletti da Chopin.
Il Festival mette in rete 50 tra istituzioni e associazioni siciliane, tra Comuni, Soprintendenze, Diocesi, Università, la Fondazione Unesco Sicilia. Tutti
mettono a disposizione i loro beni (in gran parte di solito chiusi) per aprirli alle visite guidate. Un coupon da 10 euro “vale” 10 visite, un coupon da 5 euro consente di farne 4, un coupon da 2 euro serve per 1 visita singola. Non sono personali e possono essere utilizzati da gruppi e familiari. Le visite su prenotazione prevedono un contributo di 3 euro. Quest’anno c’è una card che consente di visitare tutti i luoghi, promossa sui treni siciliani, grazie a un accordo con Trenitalia.
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