PALERMO. I «polipari» di Mondello, i «mulunari» del Papireto, i lustrascarpe, i venditori di sarde salate, e poi gli scorci di una città scomparsa con le vecchie pubblicità, le auto di una volta che ora sono solo nei garage di qualche appassionato, il Foro Italico col mare che quasi arrivava a Porta Felice, i mercati coi bambini in giacca e pantaloncini corti, i quartieri devastati dalle bombe.
La Palermo scomparsa, che vista oggi appare incantevole, con le ville liberty, le palme sui bordi dei marciapiedi, le ampie passeggiate, i cocchi, gli eleganti bar e i bei ristoranti esempio di alta gastronomia in tutta Italia, rivive nelle immagini e nei video della pagina Facebook «Palermo di una volta» ideata nel 2008 da Piero Carramusa, 40 anni, dipendente dell’Ups con la passione della storia della propria città che ha una collezione di 20 mila immagini digitali.
La pagina si avvale però del contribuito dei membri (che finora sono 45.644) che postano vecchie cartoline, fotografie, immagini, pagine di giornali della Palermo dall’800 agli annì80. ''Ho capito le potenzialità di Facebook - dice Carramusa - e allora ho pensato perchè non utilizzarlo per creare una comunità che abbia la mia stessa passione e la mia stessa curiosità: conoscere i luoghi palermitani e le trasformazioni che hanno subito negli anni, conoscere la storia che ha portato alle varie demolizioni dagli anni '60 del patrimonio artistico cittadino».
«E' affascinante - aggiunge - poter vedere delle foto e leggere i meravigliosi racconti della gente che ha vissuto quei momenti e poter almeno con la mente rivivere quegli anni. Insomma tutto è nato dalla mia voglia di conoscere una Palermo che purtroppo non esiste più e che tanto avrei voluto conoscere e vivere. Il mio gruppo è stato per tipologia il primo in Italia, non so nel mondo, ma in Italia ne sono certo».
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