Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

A Palermo si muove "La macchina dei sogni": le foto

Giuliano Scabia Roncisvalle
Giuliano Scabia Roncisvalle
 
 
 
Yousif Latif Yaralla
Yousif Latif Yaralla
Compagnia Opera dei Pupi - Don Ignazio Puglisi
Compagnia Opera dei Pupi - Don Ignazio Puglisi
Tataratà di Casteltermini

PALERMO. Luminarie potenti e sagome di cortigiani affacciati dai balconi su piazza Bologni invitano ad entrare dentro Palazzo Riso, trasformato per l’occasione in una grande scatola delle meraviglie. Colma di luci, immagini, sogni, snocciolati in scenografie e installazioni declinate sui temi della cultura arabo-normanna. La Macchina dei Sogni ha chiamato a raccolta artisti e artigiani, professori e studenti per immaginare uno spazio condiviso in cui le luminarie giocano con la fiber art, gli scenari dell’Opra trasmettono la tradizione al giovane videomapping. Per entrare dentro Palazzo Riso si passa sotto le due grandi stelle e i quattro totem di “Arabia”, installazione creata da Fabrizio Lupo a Piazza Bologni. Dentro l’atrio ci si ritrova al cospetto di “Normaniche”, collage di 300 maniche, trame e tessuti artigianali, corde e scampoli con cui Roberta Barraja ha occupato una parete. Al tramonto animali fantastici, leoni e cervi lasciano le stanze di re Ruggero a Palazzo dei Normanni per precipitarsi sul collage. L’animazione digitale di Fabrizio Lupo corre sul tessuto di stoffe, intrecciate con reti metalliche. Nel giardino dell’atrio nuovo, come una quinta, ecco “Normanna”, ideata e disegnata da Alessia D’Amico, realizzata con due spalliere su pali; nelle formelle e negli archetti di questa luminaria è inserita la foglia d’oro che rammenta i mosaici della Cappella Palatina. Ancora intrecci con “Sipario Mediterraneo”, frutto di un lento e minuzioso lavoro a quattro mani della scenografa Alessia D’Amico e la fiber artist Grazia Inserillo. Pizzi e trine ricamate tracciano, su un patchwork di stoffe, il mar Mediterraneo. Un grande collage di centrini in lana e cotone su stoffe forma il sipario del palco che la sera ospita gli spettacoli mentre si allungano le “Ombre bianche sui muri”, installazione illuminotecnica di gobos e lamelle realizzata da Marcello D’Agostino sulle pareti di Palazzo Riso. Nella foresteria, la gente si indica paladini e saraceni, affettuosamente uniti in un unico abbraccio: è la mostra “Cavalieri Antiqui” in cui sono esposti i modellini del teatro dei pupi, dei casotti de li vastasi e del luogo dove si raccontava il cunto, realizzati dai giovani dell’Accademia di Belle Arti. Oggi e domani le ultime due giornate, marionette e storie, balli folclorici e spettacoli per bambini. Stasera, Mimmo Cuticchio e Yusif Latif Jaralla, pescando ognuno dalle rispettive culture, raccontano la Prima crociata tra Paladini e Saraceni. Domani sera, Giuliano Scabia narrerà la famosa battaglia di Roncisvalle vista con occhi inediti: quelli degli animali che vi parteciparono.

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