Palermo

Venerdì 29 Novembre 2024

Cento candeline per Daricello, famoso costruttore di bici - Foto

Guglielmo Daricello e la moglie Titina Messina
 
Guglielmo Daricello in motocicletta
Guglielmo Daricello durante il servizio militare in Marina
Guglielmo Daricello
Guglielmo Daricello, al lavoro con un trapano a colonna
Benedetto Daricello Foto promozionale del Triciclo Regina
La famiglia Daricello
Guglielmo Daricello

PALERMO. Cento anni e una vita trascorsa a costruire quelle biciclette che lo renderanno celebre in tutta la città. Un traguardo storico per Gugliemo Daricello, famoso biciclettaio palermitano: per lui 100 candeline, da spegnere insieme alla famiglia, sfogliando l'album dei ricordi. Ripercorrendo, una ad una, tutte le tappe che da quel 5 gennaio 1916 lo portarono fino a qui. Da quando, nel lontano 1939, impara a trasformare quei "tubi" in "biciclette", quando durante la guerra era difficile trovare ferro e si acquistavano anche i relitti degli aerei per ricavare le materie prime. Fino ai recenti anni Novanta, in cui, come molte imprese scelgono di fare, anche l'ormai consolidata azienda Daricello abbandona l'autoproduzione delle bici per lasciare spazio all'assemblaggio e alla vendita dai concessionari. Epoche diverse, in cui il lavoro della famiglia Daricello cavalca l'onda dei cambiamenti sociali ed economici dei tempi. E oggi a un secolo di vita, il signor Gugliemo è pronto a dar festa del suo traguardo. Lui che, nativo di Monreale, ancora in fasce si trasferì a Palermo con la famiglia quando il padre venne assunto al Comune. A 13 anni venne considerato quello che adesso chiameremmo  ragazzo prodigio: a soli 13 anni  imparò a cucire e gli venne affidata una macchina da cucire vista la sua bravura. E' durante il servizio di leva in Marina, correva l'anno 1937, che Guglielmo impara anche a fare biciclette per i comandanti e per sé stesso partendo dalle riparazioni dei mezzi della Marina. Due anni dopo apre la sua prima fabbrica a Palermo, in via Tripoli. Anni di duro lavoro, fino a quando, sull'onda della ripresa economica post-bellica, inizia la grande produzione e amplia l'organico di operai. E' lui a fare da maestro ad ogni specialista, dal saldatore al verniciatore. Tanto che nel 1954  la fabbrica, con nuova sede in via Sirtori , si allarga, dando da lavorare a 20 operai e 10 apprendisti.  "Arrivavano i vagoni direttamente in fabbrica con la materia prima trasformata in tricicli e biciclette - racconta Daricello -; acquisto macchinari sempre più importanti e con l'aiuto di due piazzisti arrivo a vendere i prodotti in tutta Italia". Ma sono i prodotti per bambini, soprattutto i tricicli, a registrare il vero successo, tanto da decidere di diversificare l'offerta e vendere all'ingrosso i giocattoli.  

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