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“Paesaggi contemporanei”: teatro, musica e danza a Palermo

PALERMO. Un itinerario che trasformerà radicalmente i Cantieri della Zisa di Palermo: 140 artisti impegnati a “riscrivere” gli spazi tramite performance, teatro, musica, danza, videomapping, proiezioni. Da oggi a sabato (1 agosto) i Cantieri ospiteranno “Paesaggi contemporanei” di Pino Di Buduo dello storico Teatro Potlach in collaborazione con artisti e associazioni locali. Il progetto – nato in seno al festival I ART, finanziato con fondi europei, ideato e diretto dall’associazione I WORLD, con capofila il Comune di Catania e partner il Comune di Palermo – promette un’immersione totale nel mondo dei beni immateriali.

“Il 'patrimonio culturale vivente' sarà la chiave per leggere le performance che prenderanno vita in tutto lo spazio dei capannoni voluti dai Ducrot”, spiega Pino Di Buduo che ritorna a Palermo dopo l’ultima performance di dieci anni fa alla Vucciria. Ogni superficie, parete, angolo, viale dei Cantieri, sarà investito da videoproiezioni, videomapping; i capannoni ospiteranno gli artisti – ballerini, musicisti, performer – che ognuno a suo modo e con la sua tecnica, racconterà ora il ciclo del grano, ora i beni della terra e del mare, ora i pupi siciliani, il vino, i dolci o i sapori del territorio. Un itinerario di circa 700 metri che trasformerà gli spazi in grandi palcoscenici, in cui si potrà assistere, in contemporanea, a oltre trenta rappresentazioni del cast del Teatro Potlach, e alle performance di artisti e associazioni locali. Coinvolti 18 allievi dell’Accademia di Belle Arti, che sono intervenuti sui capannoni, i musicisti del Conservatorio e molti giovani ballerini legati alle scuole di danza della città.

“L’obiettivo principale di Paesaggi Contemporanei, in linea con l’intero progetto I ART, è quello di riscoprire, enfatizzare e valorizzare, attraverso l’arte, gli spazi urbani e l’immenso patrimonio immateriale della Sicilia, donando così agli spettatori itineranti, una nuova e rinnovata emozione all’idea statica di tradizione”, spiega l’ideatore di I ART, Lucio Tambuzzo.

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