«Il mio unico intento era quello di vedere se fosse stato tutelato il diritto alla riservatezza dei soggetti raffigurati. Dunque non ci sono state da parte mia censure o letture politiche». La preside dell’istituto superiore Fermi di Modena, Stefania Giovanetti, prende parola dopo essere finita, alcuni giorni fa, all’attenzione della cronaca per la presunta censura, smentita dalla diretta interessata, che secondo alcuni insegnanti e studenti avrebbe applicato contro una fotografia di due studenti che si baciano, immagine che aveva vinto il concorso «Palermo Libera Tutti», indetto all’interno della scuola dopo una gita nel capoluogo siciliano.
Giovanetti dice la sua attraverso la stampa locale: «Ho sempre appoggiato il contrasto all’omofobia e sostenuto la libertà di pensiero. La mostra è stata inaugurata - continua la preside - senza la documentazione relativa alla tutela della riservatezza che avevo richiesto. Auspico - conclude la preside del Fermi - che cessino accuse e polemiche del tutto infondate, che hanno gravemente leso la mia immagine e la mia reputazione, per la cui tutela ho già conferito mandato al mio legale per procedere nelle sedi opportune».
Lo scorso primo giugno Massimo Paradisi, il sindaco di Castelnuovo Rangone, il Comune in cui abita la studentessa, ha reso noto di avere esposto presso la biblioteca comunale la foto del bacio, con i volti dei due ragazzi palermitani oscurati. «L'abbiamo fatto -ha scritto il sindaco Paradisi - per Chiara. L'abbiamo fatto per lei. Per farle sentire la vicinanza della sua comunità in un momento nel quale si è trovata a vivere, suo malgrado e senza alcuna colpa, in un frullatore mediatico nel quale mai avrebbe pensato di trovarsi scattando quella foto. L'abbiamo fatto per ribadirle che, per noi, la libertà di poter esprimere le proprie idee, la propria sensibilità è una valore fondamentale per la democrazia e ogni censura o pregiudizio è inaccettabile. Da oggi pomeriggio la foto di Chiara è esposta presso la biblioteca Luis Sepùlveda di Castelnuovo Rangone e chiediamo a tutte le cittadine e tutti i cittadini, a difesa della libertà di pensiero di ognuno, di condividere o di inviarci su Facebook e Instagram la loro personale idea di libertà, usando l'hashtag #liberitutti».
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