La prima sezione penale della Corte di appello di Palermo ha modificato la sentenza di primo grado sul procedimento sulle cosiddette spese pazze all’Ars (Assemblea Regionale Siciliana). Il collegio presieduto da Adriana Piras ha condannato l’ex sindaco di Catania Salvo Pogliese, oggi senatore di Fratelli d’Italia, a 2 anni e 3 mesi (in primo grado erano 4 anni e 3 mesi): la pena è stata ridotta perché alcuni comportamenti contestati non sono state stati commessi, non costituiscono reato oppure perché è intervenuta la prescrizione. Giulia Adamo, ex sindaco di Marsala, è stata assolta (3 anni e 6 mesi la condanna in primo grado) perché i fatti non sussistono, dichiarando intervenuta la prescrizione per le accuse restanti. Due anni e 2 mesi (3 anni e 8 mesi in primo grado) per Cataldo Fiorenza per le spese ai supermercati, farmacie e un barbecue. Totalmente assolto Livio Marrocco (che in primo grado era stato condannato a 3 anni e 6 mesi). Assoluzione nel merito o per prescrizione anche per Rudy Maira. Il collegio ha inoltre disposto - per Fiorenza e Pogliese - la sostituzione della pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici con quella dell’interdizione per la durata di un anno. «Finalmente - ha commentato Rudy Maira, ormai ex deputato all’Assemblea regionale siciliana - una sentenza che entra nel merito e cancella quella lettera scarlatta che mi sono portato addosso quando ipocritamente si è parlato di “spese pazze” nei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Ero certo dell’esito favorevole nel giudizio di appello poiché come giurista, prima ancora che come uomo politico, sapevo di avere agito secondo il principio di legalità sancito in Costituzione e in linea con le norme vigenti durante i miei mandati». «Avendo letto il dispositivo della sentenza - aggiunge Maira - voglio precisare che l’assoluzione è stata pronunciata perché il fatto non sussiste e che solo per un importo di duemila euro, che non sono riuscito a ricostruire come spesa, è stata dichiarata la prescrizione».