Un giorno e una notte di intenso lavoro per i vigili del fuoco del comando di Palermo e delle forze dell'ordine. In occasione della tradizionale ricorrenza di San Giuseppe a partire dalle ore 13 di ieri, giorno 18, fino alle prime ore di questa mattina sono stati effettuati circa 44 interventi per spegnere le cataste di legno, conosciute come vampe, che sono state accese in alcuni quartieri di Palermo. Le "vampe della vergogna" con una vera e propria sassaiola che ha provocato il ferimento di due poliziotti e di un vigile del fuoco. Una tradizione che risale all’800, tra sacro e profano. Le vampe anticipano le celebrazioni per la giornata dedicata al Santo, i festeggiamenti per la festa del papà, ma anche la fine dell’inverno. Il rituale ha origini pagane: l’uso del fuoco, infatti, dovrebbe rappresentare una forma di purificazione, utilizzata nel mondo contadino. E se le vampe vengono accolte come un momento di serenità e di pace perché rievocano momenti particolari della vita arcaica dei contadini, tra ieri pomeriggio e stanotte, di tutto si può parlare tranne che di serenità e pace. Perché sono andati in scena episodi vergognosi, come la sassaiola contro i vigili del fuoco e le forze dell'ordine. Pesante infatti il bilancio dei danni: due auto pompa serbatoio dei pompieri sono state danneggiate dal lancio di sassi e oggetti pesanti che hanno sfondato i parabrezza dei mezzi, un vigile è stato colpito allo zigomo da un sasso è stato trasportato in ospedale per accertamenti e poi dimesso con 7 giorni di prognosi. Tantissime le zone della città coinvolte. Dallo Zen alla Guadagna e Bonagia al centro storico nei mercati come il Capo e Ballarò o nel quartiere Zisa. Le prime sono state accese attorno alle 13 di ieri e le ultime a notte fonda. Per accendere i falò spesso sono stati utilizzati anche i cassonetti della spazzatura provocando ulteriori danni, una cinquantina i cassonetti bruciati. Lo comunica la Rap l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nel capoluogo siciliano. Le vie dove i cassonetti sono stati distrutti e vandalizzati in toto: via Sunseri, via Mosca angolo Imera, via Iera, via Cimbali, via Filippo Corazza, via Maggiore Amari, via Sant'Anna al Capo, via Santa Maria DI Gesù, via Silvio Boccone. "E’ evidente che la vampa di San Giuseppe è una tradizione difficile da estirpare. Dal canto nostro abbiamo lavorato dall’8 marzo ad ieri notte senza tregua, accanto alle forze dell’ordine per riuscire a prevenire situazioni di pericolo per le persone e per l’ambiente oltre che le infrastrutture - dice l’amministratore della Rap Girolamo Caruso -. Ringrazio i lavoratori dell’azienda e tutti coloro che sono stati coinvolti da queste attività di ripristino della legalità. Solidarietà va alle forze dell’ordine, ai lavoratori Rap, ai vigili del fuoco che nonostante facessero il loro egregio lavoro fino alle tre di questa mattina sono stati oggetto di attacchi violenti ed incivili". Da domani la Rap inizierà le bonifiche per ripulire le strade e le piazze dove sono state accese le vampe. dalla periferia (dallo Zen a piazza guadagna e Bonagia) al centro storico fino all'interno degli storici mercati rionali come il Capo o nel quartiere Zisa.