È stato definitivamente spento il fuoco che per 14 giorni ha tenuto ostaggio la Superba. Il ponte 4, luogo da cui ha avuto origine il rogo causato probabilmente da un corto circuito generatosi da uno dei camion lì posteggiati, adesso non brucia più: i vigili del fuoco, dunque, hanno concluso le operazioni di spegnimento degli ultimi focolai nei garage del ponte e terminato i lavori di messa in sicurezza dei locali coinvolti e le operazioni di pompaggio delle acque che si sono riversate durante le fasi dell’estinzione, anche per effetto del danneggiamento delle flange dell’impianto idranti nave, all’interno del “gavone” di prua e che hanno influito sulla stabilità di galleggiamento della nave. Adesso è il momento di una prova di stabilità per capire se oggi stesso sarà possibile dare il via al recupero dei mezzi. Le fiamme scatenatesi lo scorso 14 gennaio sul traghetto del gruppo Grandi navi veloci, e definite dal comandante dei vigili del fuoco, Sergio Inzerillo, il peggior incendio che può accadere nella vita di un pompiere, avevano tenuto in ostaggio parte del molo Santa Lucia del porto di Palermo: le squadre dei pompieri hanno dovuto lavorare a lungo affinché le temperature della nave, che hanno sfiorato i 1200 gradi, calassero nel più breve tempo possibile, così da poter iniziare i primi sopralluoghi dei garage e dei ponti. Un lavoro che non è stato aiutato dal forte vento che si è scatenato nei giorni scorsi sul capoluogo siciliano, che ha aiutato le fiamme a restare in vita e riprendere forza. Grazie all’aiuto di due squadre arrivate in soccorso da Genova e Napoli, l’incendio è stato poi domato: 184 i passeggeri fatto evacuare dalla nave - nessun ferito - e 120 i mezzi imbarcati. Di questi, 37 autocarri sono andati del tutto distrutti, e sono stati la causa della grande difficoltà incontrata dagli operatori nel domare il rogo: la grande quantità di gasolio, copertoni e merce di varia natura, infatti, ha allungato la vita delle fiamme, dando soltanto la possibilità di circoscrivere il più possibile l’incendio, almeno nelle fasi iniziali. Adesso, le attività di investigazione delegate al comando dei vigili del fuoco andranno avanti affinché si possa venire a capo della reale natura delle fiamme e l’accertamento o meno delle responsabilità. Ciò che preme di più, però, sono i mezzi ancora all’interno del traghetto: durante tutte le operazioni di spegnimento, gli operatori ricevevano giornalmente la visita dei tanti autotrasportatori che chiedevano di poter recuperare i propri camion e furgoni. Adesso che il rogo è stato definitivamente spento, la richiesta si fa più pressante. Sui tempi, al momento, non vi è molta certezza, bisognerà anche capire se la possibilità di un sequestro al fine di indagine possa diventare un'opzione sempre più percorribile.