«L'ultimo padrino della mafia siciliana», «l'uomo più ricercato d’Italia», arrestato «dopo essere sfuggito alla cattura per 30 anni». Fa subito il giro del mondo come breaking news l’arresto di Matteo Messina Denaro. E per ore la cattura del boss di Cosa Nostra rimane l’apertura dei portali online del britannico Guardian, della Bbc e dello spagnolo El Pais, che rilancia sul proprio sito uno speciale dedicato a Diabolik realizzato nel 2020. Ampio risalto alla notizia viene poi dato dalla Cnn, Le Monde, Le Figaro, Welt, Al Jazeera e New York Times, tra gli altri. Le foto dell’arresto, che ritraggono per la prima volta dopo decenni il vero volto del boss mafioso, rimbalzano sui siti informativi in Asia, nelle Americhe, in tutta Europa. Tutti sottolineano che Messina Denaro era «il boss mafioso più ricercato d’Italia e che è stato arrestato dopo 30 anni di latitanza». E riportano le parole di soddisfazione delle autorità italiane e del governo, in particolare le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni. «L'ultimo padrino della mafia siciliana e uno dei criminali più ricercati al mondo è stato arrestato a Palermo», racconta il Guardian in un lungo articolo, sottolineando che «secondo informatori e pm anti mafia», il boss «detiene la chiave di alcuni dei crimini più atroci perpetrati dalla mafia siciliana, inclusi gli attentati dinamitardi che hanno ucciso i leggendari magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino». «Il signor Messina Denaro ha mantenuto il potere anche mentre era nascosto, gestendo principalmente beni e infiltrandosi in imprese economiche legali», scrive il Nyt, ricordando inoltre il coinvolgimento nel rapimento e omicidio del 1993 «di un ragazzo di 12 anni, Giuseppe Di Matteo». «Messina Denaro una volta si vantava di poter riempire un cimitero con le sue vittime», scrive la Bbc in un passaggio del suo articolo sul boss, aggiungendo che «per anni è stato un simbolo dell’incapacità dello Stato di raggiungere le alte sfere della malavita organizzata. Il suo arresto sarà un inatteso segnale di speranza che la mafia possa essere debellata anche nelle regioni meridionali del Paese, dove lo Stato è percepito come in gran parte assente e inefficace». Nonostante la crisi interna al Brasile, l’arresto riesce a ritagliarsi uno spazio anche sui portali come O Globo e Folha de Sao Paulo, che titola con «l'Italia arresta il numero 1 di Cosa Nostra». «Colpo alla mafia: arrestato in Italia Matteo Messina Denaro, il suo capo supremo e l’uomo più ricercato», titola invece l’argentino La Nacion. Il boss riesce a spezzare il flusso costante di notizie della guerra anche sul portale ucraino dell’Ukrainska Pravda. E la cattura rimbalza anche in Cina, dove il network statale Cctv ha ricordato in un breve resoconto sul suo sito web che in manette è finito il «latitante numero uno» d’Italia, riprendendo poi le parole di Meloni secondo cui l’arresto del boss è «una grande vittoria» per l'Italia.