Quindici minuti di volo sul golfo di Mondello e Sferracavallo. Virando poi su Monte Pellegrino e Castello Utveggio. A vivere questa magnifica esperienza sono stati 15 bambini, tra i sei e i dodici anni, dell’Aslti (associazione siciliana leucemie e tumori dell’infanzia), che, attraverso il progetto Ricomincio da me e la sinergia con l’aeroclub Beppe Albanese, hanno avuto la possibilità di decollare dalla pista nord dell’aeroporto di Boccadifalco e viaggiare a bordo di quattro Tampico Tb9 e un P66, godendo della splendida vista e dello spettacolo che il capoluogo può offrire: «È una fase importante del progetto Ricomincio da me - ha detto Ilde Vulpetti, direttrice dell’area operativa dell’associazione - perché indica la ripartenza, non solo fisica ma anche metaforica rispetto al sogno e alla possibilità di risalire e ripartire. Un’esperienza importante sia per i ragazzi e le loro famiglie, sia per chi non ha mai volato - ha proseguito Vulpetti -, spero rimanga dentro ognuno di loro come una giornata significativa e speriamo che sia un avvenimento ricorrente. I ragazzi coinvolti sono numerosi e speriamo che vi sia un passa parola». Il progetto, infatti, coinvolge i bambini che hanno superato la grande sfida della leucemia o del tumore e li riaccompagna nel reinserimento sociale attraverso esperienze e progetti legati anche allo sport: dal mese di settembre, infatti, i piccoli hanno partecipato ad altre iniziative, come le scuole di calcio e calcetto e la canoa.
Oggi, però, hanno potuto vivere un’esperienza unica, resa possibile anche dal grande lavoro svolto dal club Beppe Albanese, che da sempre è impegnato nel sociale, con progetti insieme ad Addio pizzo e altre iniziative che raccolgono bambini dai quartieri più difficili: «Per noi è un grande piacere avere questi ragazzi a cui stiamo dando un’emozione diversa da un percorso che hanno vissuto fino ad oggi, doloroso per loro e le loro famiglie - ha detto Fabio Giannilivigni, presidente dell’aero club Beppe Albanese -. È fondamentale per noi ospitare ragazzi che abbiano necessità di una prospettiva diversa rispetto a quella che vivono, sia bambini dell’ospedale onco-ematologico, sia i bambini di Addio pizzo, che abbiamo avuto qualche mese fa, e come faremo nei prossimi mesi con altre associazioni di volontariato».
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