Scuola migliore e rave: gli studenti si dividono, le manifestazioni di protesta paralizzano Palermo
Manifestazioni di protesta oggi a Palermo del mondo della scuola e traffico paralizzato in città. Due i cortei: uno organizzato da Azione Studentesca "per dare un calcio alla vecchia scuola" e un altro da parte degli studenti palermitani per sfidare il decreto anti-rave del Governo Meloni. Azione Studentesca sta manifestando "costruendo simbolicamente un muro che rappresenterà la scuola italiana degli ultimi decenni". "Da troppi anni ormai - sta scritto in una nota di Azione Studentesca - l'istruzione è messa da parte da una classe dirigente della nostra nazione. I risultati? Infrastrutture fatiscenti, formazione scadente e molteplici diritti negati, complice l'emergenza da Covid. E' arrivato il momento di chiedere al nuovo governo la giusta considerazione che gli studenti meritano: basta scuole fatiscenti, basta formazione scadente, basta indottrinamento politico e basta diffusione dell’ideologia gender nelle scuole. Pensiamo ai problemi veri della scuola e degli studenti". All'Università, infine, la manifestazione che l'Unione degli Universitari (Udu) organizza su scala nazionale per protestare contro le prime scelte del nuovo governo Meloni e contro il sottofinanziamento dell'università. L'altra manifestazione è stata organizzata da diverse scuole. Gli studenti dell’istituto Pietro Piazza hanno persino invaso la Stazione centrale in più di 50; bloccato il traffico anche via Dante e via Parlatore. “La scusa è quella di bloccare i rave e tutelare l’ordine e la salute pubblica, ma nel testo non si menziona neppure una volta la parola rave e anzi si specifica di voler inasprire le pene a chiunque si rende protagonista di un generico raduno, che prevede l’occupazione di una struttura pubblica o privata e include più di 50 persone - spiega Giorgio Caruso, portavoce del Coordinamento Studenti Palermitani -. Il criterio è generico e l’applicazione lasciata all’arbitrarietà delle singole questure, che potrebbero usare il decreto contro le occupazioni politiche, portate avanti per ridare vita a un edificio abbandonato, o contro un raduno non autorizzato in piazza per manifestare dissenso. L’obiettivo della norma è proprio colpire e ostacolare le esperienze più organizzate che potrebbero creare opposizione sociale a questo Governo”.