Avrebbe chiesto mazzette per concedere le sepolture evitando così che le salme restassero in deposito per mesi al cimitero dei Rotoli: il gup Lirio Conti, nel primo grado del processo celebrato con il rito abbreviato, ha condannato a 4 anni e 10 mesi l’ex direttore dei cimiteri del Comune di Palermo, Cosimo De Roberto, difeso dagli avvocati Alessandro Campo e Giacomo Armetta. Il funzionario, per il quale il pm aveva chiesto 5 anni e mezzo, ha sempre respinto le accuse ma secondo il giudice avrebbe accettato alcune somme di denaro per i posti al cimitero. Sono stati assolti dall'accusa di corruzione, invece, i titolari delle agenzie funebri Nunzio Trinca e Natale Roberto Catalano della “San Michele”, il fioraio Rosolino Lo Cicero (assistito dagli avvocati Vincenzo Lo Re e Federica Marasà), l’impiegato addetto alle tumulazioni Andrea Senapa e il collaboratore amministrativo del cimitero, Rodolfo Zanardi. Giovanni Prestigiacomo, un altro dipendente comunale, ha patteggiato un anno e sei mesi mentre mentre è stato disposto il rinvio a giudizio per un solo capo d'imputazione per Aldo Billeci, anche lui impiegato ai Rotoli. La Procura aveva chiesto tre condanne e tre assoluzioni. I carabinieri erano riusciti a ricostruire il passaggio di alcune mazzette da 800 euro l’una, grazie alla quali - anche se ai Rotoli non c’era spazio - diversi cittadini sarebbero riusciti ad evitare di lasciare i loro cari nel deposito del cimitero che attualmente registra oltre 1300 salme in attesa. L’ex direttore era anche accusato di peculato perché avrebbe utilizzato il furgone del Comune, destinato al cimitero dei Rotoli, per il trasloco della figlia.