Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

L'omicidio di Carmela Petrucci a Palermo, le tappe in tribunale

 
 
 
 
 

Esattamente 10 anni fa, il 19 ottobre del 2012, veniva uccisa a coltellate nell'androne di casa sua, in via Uditore 14, Carmela Petrucci, studentessa del liceo Umberto di soli 17 anni, mentre tentava di difendere la sorella Lucia, più grande di un anno, dall'aggressione dell'ex fidanzato. Per l'omicidio di Carmela – e il ferimento di Lucia - è stato condannato all'ergastolo Samuele Caruso, che all'epoca aveva 23 anni. Fuggito dopo il fatto, Caruso era stato rintracciato dagli investigatori poche ore dopo nella stazione di Bagheria, a pochi chilometri da Palermo. Dopo essere rimasto tre ore in questura in stato di fermo di polizia, il giovane aveva confessato l'omicidio. "Stavamo insieme - aveva detto agli investigatori - ma questa estate mi ha lasciato e ho perso la testa". Nonostante avesse confessato il delitto, in un primo momento, gli esperti nominati dal giudice avevano stabilito che l'imputato "era capace di intendere ma non di volere, in quanto la sua volontà era dominata da pensieri paranoici ed era in vigore la parte impulsiva, esplosiva della sua personalità". Secondo i periti il Caruso capiva, ma la sua capacità era limitata. Insomma sarebbe mancata la premeditazione.​ Per l'accusa invece si trattava di un omicidio premeditato aggravato. Premeditato soprattutto, secondo il pm Caterina Malagoli, il tentato omicidio di Lucia, gravemente ferita nell'aggressione. Dopo due anni - nel febbraio del 2014 - la condanna di Caruso all’ergastolo inflitta dai giudici di primo grado. Sentenza confermata, un anno e cinque mesi dopo - il 17 luglio del 2015 - da parte della prima sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo. Nell'udienza - che aveva confermato la condanna in primo grado - per la prima volta in due anni e mezzo Samuele Caruso si era rivolto ai familiari delle sue vittime e aveva chiesto perdono. "Non l'ho fatto finora per mancanza di coraggio. - aveva detto - Ho commesso un gesto orribile, mi dispiace. Ho tanto pregato per me e per i Petrucci. Chiedo scusa in particolare a Lucia”. Ma il 15 novembre del 2016 arriverà anche la condanna definitiva della prima sezione della Cassazione, con il rigetto del ricorso presentato dagli avvocati di Samuele Caruso.

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