Palermo

Domenica 08 Settembre 2024

Sperone di Palermo, il market della droga spacciata dai ragazzini: le foto del blitz Nemesi

Francesco Paolo Nuccio
Fabrizio Nuccio
Stefano Marino
Nicolò Giustiniani (la foto si riferisce ad un arresto precedente)
Salvatore Calafiore
Giuseppe Balistreri
Emanuel Gandolfo Milazzo
Mario Brancatello
Roberto Serio
Alessio Serio
Antonino Nicosia
Gianluca Altieri

Ottantuno arresti solo nel 2021. Dietro la rete di connivenze, complicità e fiancheggiatori. Nella primavera dello scorso anno, in pieno lockdown, le immagini delle grigliate sui tetti nel giorno di Pasquetta fecero il giro d'Italia: oggi dello Sperone di Palermo si parla come centrale della vendita di droga. Gli investigatori non hanno esitato a definire il quartiere come una delle piazze di spaccio più imponenti del Sud Italia. L'operazione Nemesi che martedì 4 novembre ha portato i carabinieri della compagnia di San Lorenzo a 57 arresti è solo la conclusione di anni di intercettazioni, filmati, appostamenti che raccontano un quartiere dove crack, cocaina, hashish e marjiuana fanno da sfondo a ciò che succede tutti i giorni per le strade dello Sperone. Una situazione che disegna la mappa del potere ma che dimostra come lo spaccio di stupefacenti sia una  realtà che coinvolge tutti: nel febbraio dello scorso anno, sempre i carabinieri, trovarono cinque chili e mezzo di hashish nascosti da un ragazzino di sedici anni nella sua casa. Ragazzini usati come vedette della droga, poi le responsabilità aumentano diventando spacciatori a tutti gli effetti sfrecciando a bordo di bici e scooter per consegnare le dosi o fare da corrieri. Così tanti ragazzini trascorrono l’adolescenza tra le palazzine dello Sperone. Un «non luogo», lontano dal centro, senza servizi e stravolto dal degrado, con un asilo abbandonato pieno di siringhe. Un contesto pesante, dal quale si alza il grido d'allarme della Cgil e del Centro di documentazione Peppino Impastato che non hanno esitato a definire quello che è accaduto allo Sperone come "la riprova di una realtà che non si vuole vedere e si riscopre solo in occasioni come queste", e rilanciano l'Sos partito dal territorio in seguito all'ultimo blitz antidroga allo Sperone, chiedono un piano che metta le "periferie urbane al centro".

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