Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

Palermo dopo l'alluvione, cittadini in piazza: "Chiediamo il risarcimento danni"

La protesta a Palermo dopo il nubifragio
Manifestanti davanti al Palazzo delle Aquile di Palermo
Palermitani riuniti per protestare contro le condizioni della città
Striscioni di protesta dopo i disastri causati dal nubifragio a Palermo
Gli striscioni della protesta
I manifestanti in Piazza Pretoria a Palermo
La manifestazione a Palermo dopo l’alluvione del 15 luglio

Un'assemblea pubblica, indetta dal Centro sociale Anomalia e da Potere al Popolo, davanti al Comune di Palermo per chiedere la messa in sicurezza dei territori e il risarcimento dei danni dopo il violento alluvione, che si è abbattuto sulla città lo scorso 15 luglio. L’acqua che ha invaso Palermo è andata via, rimane, invece il malcontento dei palermitani perché in tanti hanno vissuto grandi disagi, subito danni materiali, attraversato momenti di profondo terrore. Sono decine gli striscioni, nei luoghi più colpiti dal nubifragio, con chiari messaggi sulle conseguenze dell'evento. "A difesa del territorio #palermosirialza", "Messa in sicurezza dei territori #palermosirialza", "Risarcire i danni dell'alluvione". Con queste parole la cittadinanza avanza le sue istanze. Un momento aperto di discussione e confronto in cui riconoscersi come comunità e agire come tale per intervenire sulla propria città, per prevenire nuovi rischi e potenziali tragedie. Per richiedere la messa in sicurezza del territorio e il risarcimento dei danni. Proprio per questo, peraltro, si è costituito un team di tecnici professionisti preposto a valutare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità civile e penale, una sua rappresentanza sarà mercoledì in piazza con  un banchetto atto ad  una prima raccolta dei casi. “Nonostante il rischio reale in cui la cittadinanza è incorsa, si è  assistito al classico rimpallo delle responsabilità, una costante  nel mondo delle cariche pubbliche. A nostro avviso le responsabilità sono di tanti, trasversali, croniche. La manutenzione da parte del Comune - e delle sue partecipate - della rete idrica e fognaria non è sufficiente; i progetti di adeguamento della rete stessa non sono mai stati attuati nonostante i tanti proclami; i commissari di Regione e Stato non hanno prodotto nulla; le risorse a disposizione dei Comuni non sono abbastanza;  la Protezione civile  non ha funzionato come doveva. Discutere, analizzare e intervenire sulla questione significa anche ragionare e condannare politicamente tutti i livelli istituzionali responsabili dell'accaduto. Nessuno escluso. Che sia chiaro, non daremo alcuno spazio a passerelle politiche, non daremo occasione  ai soliti sciacalli di approfittare di questa tragedia - per fortuna- sfiorata. Non crediamo in quelle retoriche politiciste ed elettoraliste che vogliono semplificare il problema al solo scopo di lanciare la campagna elettorale! E’ importante inchiodare alle proprie responsabilità le istituzioni. Palermo deve rialzarsi e la comunità tutta deve rendersi protagonista. Non c’è più tempo, non possiamo aspettare l’ennesima tragedia” si legge nella nota degli organizzatori.

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