Leggere i giornali a scrocco può costare molto caro. Tre persone a Palermo sono finite sotto inchiesta. Si tratta di un sovrintendente di polizia, un ufficiale dell'esercito e un commercialista indagati perché facevano parte di una chat con la quale era possibile scaricare e leggere gran parte dei quotidiani italiani, senza pagare nulla. L'indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale di Palermo è partita da una denuncia piuttosto circostanziata da parte della direzione del Giornale di Sicilia. Come spiega un articolo di Leopoldo Gargano sul Giornale di Sicilia, gli investigatori hanno analizzato con attenzione una chat intestata ad un gruppo di motociclisti Bmw nella quale gli iscritti si scambiavano oltre ad una serie di informazioni su raduni e fotografie, c'era anche una vera e propria edicola digitale con tutti i quotidiani. Secondo gli inquirenti, i tre indagati sarebbero fra gli amministratori della chat e dunque quelli più coinvolti in questo genere di attività. L'accusa è violazione del diritto d'autore, che nei casi più gravi prevede multe salate fino a 15 mila euro e la reclusione da 6 mesi a 4 anni. Sono stati riscontrati casi analoghi segnalati da quotidiani a diffusione nazionale e anche dalla «Gazzetta del Sud» di Messina testata del gruppo «Ses» che comprende pure il Giornale di Sicilia.