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Occupato il Benedetto Croce a Palermo: "Infiltrazioni, bagni senz'acqua e porte rotte"

Gli studenti del liceo scientifico Benedetto Croce di Palermo dicono basta: non vogliano più studiare all'interno di una scuola definita dagli stessi "poco sicura". E così, oggi, al termine di un'assemblea d'istituto, hanno deciso di occupare i locali della scuola per rendere pubbliche le condizioni fatiscenti ed estremamente inadeguate in cui versano le strutture scolastiche.

"Con questo gesto vogliamo manifestare la chiara presa di posizione di noi studenti: non abbiamo più alcuna intenzione di accettare le condizioni fatiscenti del nostro istituto - scrive in una nota Andrea De Pasquale, rappresentante d'istituto -, in particolare quelle in cui versa la succursale di via Filippo Corazza. Condizioni che rimangono irrisolte da almeno cinque anni a causa di uno scarica barile tra la Curia (proprietaria dei locali) e l'ex Provincia (a cui è affidato l'immobile). Questo non permette di individuare un responsabile e quindi di effettuare i lavori necessari per garantire la sicurezza e il benessere degli studenti. La scuola è il luogo in cui trascorriamo gran parte della giornata, in cui abbiamo il diritto di sentirci al sicuro e godere dei servizi fondamentali. Vi sembra normale e giusto che i maniglioni antipanico siano guasti o che manchino le porte dei bagni?! Tutto ciò è assurdo, insostenibile e dura ormai da sin troppo tempo! Mentre  proprietari e affidatari giocano a rimpiattino noi studenti stiamo a pagarne le conseguenze ogni giorno sulla nostra pelle" afferma .

Gli studenti mostrano anche le foto: bagni senza porte, infiltrazioni a tetti e pareti, palestra sprovvista di protezioni e e rivestimenti para-urti, maniglioni antipanico guasti, fili elettrici scoperti (si sono già registrati casi di prese andate in cortocircuito), assenza di riscaldamenti, area parcheggio mal recintata e in stato di incuria.

Gli studenti hanno messo nero su bianco quelle che sono le criticità dell'edificio centrale di via Benfratelli e della succursale di via Filippo Corazza.

"L'elenco delle criticità che caratterizzano la nostra scuola sembra un bollettino di guerra, non intendiamo indietreggiare e siamo decisi a reclamare ciò che ci spetta di diritto: una scuola all'altezza dei nostri bisogni che ci garantisca incolumità e dignità. Chiediamo un tavolo tecnico con Curia e Provincia per una  risoluzione definitiva e immediata” afferma Giovanni Siragusa, rappresentante d'istituto.

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