Palermo

Domenica 05 Maggio 2024

Strage di via D'Amelio, il ricordo in questura: c'è anche Gigi D'Alessio

Strage di via D’Amelio, il ricordo in questura
Tra i presenti il cantante Gigi D’Alessio
Presenti tra gli altri, anche il presidente del Tribunale Salvatore Di Vitale, il presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca, il sindaco Leoluca Orlando
L’anniversario della strage e il ricordo in questura
Nel pomeriggio è in programma la deposizione di una corona di fiori alla caserma Lungaro
Le foto scattate in questura
Le foto scattate in questura
Le foto scattate in questura
Il ricordo di Paolo Borsellino
Il ricordo di Paolo Borsellino

I modelli da offrire ai giovani è il tema del dibattito in questura di Palermo per la cerimonia in ricordo delle vittime della strage di via D'Amelio, dove morirono per mano mafiosa il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Al dibattito hanno preso parte il cantante Gigi D'Alessio, il comico Sasà Salvaggio, il sociologo Gioacchino Lavanco, fra Mauro Bolletta e Gero Riggio. L'incontro è stato aperto con il video del giovane neomelodico catanese di 19 anni, Leonardo Zappalà, che durante la trasmissione Reality su RaiDue, considerò fisiologica la morte di Falcone e Borsellino scatenato per il lavoro che facevano. Parole che provocarono polemiche e l'apertura di una inchiesta. All'incontro partecipano anche il capo della polizia, Franco Gabrielli, Manfredi Borsellino, figlio del magistrato, il sindaco Leoluca Orlando, il questore Renato Cortese, Giovanni Montinaro, figlio di Antonio (capo scorta di Giovanni Falcone) e Antonio Vullo, unico sopravvissuto della strage di via D’Amelio, che si è intrattenuto a chiacchierare con Fiammetta Borsellino. Nel pomeriggio deposizione di una corona di fiori alla caserma Lungaro. "Condanno gli autori di quel programma, in tv per fare share fanno andare di tutto", ha detto Gigi D'Alessio parlando  del caso del neomelodico Zappalà. E rivolgendosi ai giovani, D'Alessio ha aggiunto: "Se questi uomini hanno perso la vita non è per un interesse personale ma perché difendevano la nostra vita. Dovete avere grande rispetto per poliziotti, carabinieri e finanzieri che rischiano la propria vita per 1.300 euro al mese".

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