Aumentano a Palermo le iniziative di volontariato dei beneficiari del reddito di cittadinanza, che, armati di buona volontà e senso civico, decidono di "ripagare" la società impegnandosi in azioni utili alla città, come ripulire giardini e piazze.
L'ultima questa mattina. Un folto gruppo è tornato in azione alla Kalsa, nel centro storico della città. Qui, con rastrelli, scope e palette, hanno ripulito il giardino dell'Istituto delle Artigianelle, all'interno del Convento di Santa Teresa in via Nicolò Cervello. A chiedere l'aiuto dei beneficiari era stata l'arzilla suor Anna Eusebia, 94 anni.
Così, dopo l'intervento di diserbo fatto dalle maestranze dell’area Verde del Comune, i volontari hanno rimosso erbacce e rifiuti.
Lo stesso gruppo di beneficiari, due settimane fa era intervenuto in piazza Carlo Ventimiglia, ripulendo l'area verde da tempo nel degrado.
"Nel ringraziare ancora una volta i volontari ritengo opportuno precisare che, non è indispensabile registrasi ad una associazione per fare volontariato spontaneo, basta creare un gruppo su whatsApp - dice il vicepresidente della I Circoscrizione, Antonio Nicolao -. I beneficiari del reddito di cittadinanza fanno già parte del bacino nazionale, e chi si adopera per iniziative in favore della città lo fa spontaneamente per restituire parte di quanto ricevuto dal sussidio".
Un altro gruppo nei giorni scorsi ha ripulito il giardino esterno al Castello della Zisa e ha poi annunciato la nascita di una associazione dal nome «Basta volerlo», presieduta da Davide Grasso.
Come abbiamo anticipato ieri in un articolo, sono 16 mila le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza a Palermo e provincia e che potrebbero essere ritenute abili al lavoro. La misura prevede che chi percepisce il beneficio svolga anche dei lavori di pubblica utilità, da un minimo di 8 a un massimo di 16 ore.
Prima di impiegarli però occorre che il governo pubblichi il decreto attuativo per capire le procedure da seguire. Il Comune di Palermo in previsione ha stanziato 7 milioni in bilancio per le coperture assicurative, ma anche alle tute, scarpe da lavoro e attrezzi di lavoro.
Al Comune è stata presentata un'interrogazione del consigliere comunale Marcello Susinno per conoscere le intenzioni dell'amministrazione comunale rispetto all'avvio dei lavori di pubblica utilità.
Critico il Partito democratico: "I Comuni sono obbligati a stanziare ingenti somme per le attrezzature e le assicurazioni - dice il consigliere comunale Dario Chinnici -, per non parlare del fatto che il Rup (cioè coloro che coordineranno i servizi) devono essere dipendenti comunali: altro personale sottratto agli uffici e ai servizi".
Chinnici si dice "preoccupato" anche per "il moltiplicarsi di iniziative, sponsorizzate spesso da politici, che tendono a ‘organizzare’ il lavoro di chi percepisce il reddito, magari facendo spazzare una strada o pulire una spiaggia. Molti lo fanno in buona fede, ovviamente, ma è bene chiarire a tutti una cosa: l’epoca degli Lsu, delle cooperative, delle associazioni che, una volta finito il sussidio, bussano alle porte del Comune per chiedere stabilizzazioni o soldi è ormai finita".
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