Condanne notevolmente ridotte in Appello, praticamente dimezzate, per quattro imputati nel blitz antidroga "Dead Dog" di Palermo. Il nome dell'operazione, "cane morto", deriva dall'espressione "muriu u cani", che gli imputati erano soliti dire quando i loro presunti traffici di droga andavano male. Come scrive Sandra Figliuolo in un articolo sul Giornale di Sicilia, ieri la Corte d’Appello ha deciso di ridurre notevolmente le loro pene. Così Salvatore Ficarrotta, Omar Ribaudo e Luciano Virzì sono stati condannati a quattro anni di carcere (e non dieci già inflitti ai primi due e nemmeno sei anni e quattro mesi, quanto inflitto a Virzì in primo grado); mentre Paolo Rizzo dovrà scontare tre anni e nove mesi di carcere (al posto di sei anni e due mesi). La posizione di un quinto imputato, Francesco Graffeo, già condannato anche lui a sei anni e due mesi, è stata invece stralciata perché ha chiesto di concordare un’altra pena (più bassa). I cinque erano stati arrestati a marzo 2017 e le indagini erano iniziate a giugno 2014. La polizia scoprì un traffico di cocaina lungo l'asse Lombardia-Calabria-Palermo. Davanti alla Corte d'Appello a essere smontato è stata l'accusa di associazione a delinquere. Altri dettagli sul Giornale di Sicilia in edicola.