Palermo

Venerdì 03 Maggio 2024

Sgombero del campo rom a Palermo, ruspe in azione: paura nella notte per un incendio

Ruspe tolgono i rifiuti
Ruspe abbattono baracche vuote
Ruspa in azione
Polizia municipale nella zona
Si procede all’abbattimento delle baracche vuote
Sgombero
Ruspe in azione
 
Campo nomadi presidiato
Campo nomadi
Piazzale campo nomadi
Baracche abitate
Sgombero campo rom
Vigili sorvegliano la zona
Campo rom
Baracche e rifiuti
Baracca abitata

È iniziato questa mattina la prima parte dello sgombero del campo nomadi della Favorita a Palermo. Oggi le ruspe sono entrate in azione abbattendo le baracche già vuote. I tempi sono stati dunque rispettati visto che lo sgombero doveva iniziare entro domani. E questo dopo l'ultimatum imposto dalla Procura. I nomadi presenti sono circa sessanti e nelle prossime ore si procederà con l'allontanamento degli occupanti per poi procedere, venerdì, al definitivo abbattimento di tutte le baracche presenti. Poche ore prima, nella notte, un incendio era divampato in una delle baracche ancora occupate.L’abbaiare di un cane, che dormiva insieme ai padroni, ha permesso di lanciare l’allarme. L'intervento dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme si propagassero anche alle altre costruzioni.

È un momento importante per la città di Palermo: finalmente dopo tanti, troppi anni, il campo nomadi della Favorita viene sgomberato e tornerà ai cittadini palermitani", lo dichiara Igor Gelarda, capogruppo della Lega in Consiglio comunale.
"Palermo viene liberata da questa vergogna, ma non grazie al sindaco Orlando - aggiunge l'esponente del Carroccio - . È dovuta infatti intervenire la Procura per costringere il primo cittadino a sgomberare le baracche".
Intanto, per conoscere i termini e le modalità dello sgombero, ma soprattutto i piani di risistemazione delle famiglie rom che lasceranno il campo, la Lega chiede un incontro urgente con il sindaco e con l'assessore Mattina.
"Chiediamo la pulizia e la bonifica del campo, una volta terminate le operazioni di sgombero. Auspichiamo inoltre un incontro con il governo Musumeci - conclude Gelarda - visto che l'area è di proprietà regionale, per conoscere quale è il progetto per la sua riqualificazione".
Foto di Marcella Chirchio
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