Sconti di pena in appello per i nove imputati del processo per un vasto traffico di stupefacenti, che aveva la sua base operativa alla Kalsa di Palermo. Come si legge in un lungo articolo di Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia in edicola, hanno accettano il concordato, dunque usciranno dal carcere prima.
Erano stati condannati pesantemente in primo grado dal Gup Patrizia Ferro, il 26 febbraio 2018, col rito abbreviato, e poi eri dalla quarta sezione della Corte d’appello, presieduta da Giacomo Montalbano. Cambia l’entità della pena ma non l’impianto accusatorio, che vedeva il gruppo attivissimo nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di hashish, gestito dal clan degli Abbate.
I condannati sono Ottavio Abbate, uno dei fratelli del boss Luigi, detto Gino ‘u Mitra. I fratelli Augello, Antonino, detto Barbi, e Francesco Paolo, Giovanni Pilo, Andrea Di Giovanni, Gaetano Musicò, Raffaele Catanzaro, detto Pierino, e le sorelle di Di Giovanni, Rita e Giovanna.
Il gruppo, gestito dal clan Abbate, commerciava hashish all'ingrosso e al dettaglio hashish. Il "concordato" è stato raggiunto grazie a un accordo tra il sostituto procuratore generale Caterina Bartolozzi e i gli avvocati degli imputati. L' indagine era stata condotta da carabinieri e polizia. Nella gallery le foto e le pene inflitte.
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