Palermo

Giovedì 02 Maggio 2024

Mafia, chiesti oltre 270 anni di carcere per i boss del clan Resuttana di Palermo: nomi e foto

Giuseppe Biondino
Salvatore Ariolo
Francesco Lo Iacono
Ahmed Glaoui- ASSOLTO
Bartolomeo MANCUSO
Ignazio Calderone
Antonino Catanzaro
Mariangela DI TRAPANI
Lorenzo Crivello
Francesco DI NOTO - Assolto
Renato FARINA - Assolto
Antonino La Barbera- ASSOLTO
Francesco Paolo Liga
Salvatore Lo Cricchio
Sergio Macaluso
Domenico MAMMI
Vincenzo MARANZANO - Assolto
Sergio Napolitano
Michele PILLITTERI - Assolto
Giovanni NIOSI
Pietro Salamone
Pietro Salsiera
Fabio SCHIERA - Assolto
Corrado Spataro
Massimiliano Vattiato
Giovanni MANITTA
Stefano CASELLA
Antonino TUMMINIA

Oltre 270 anni di carcere: questa è la richiesta della Procura di Palermo nei confronti di 36 tra capimafia, gregari ed estortori arrestati nell'inchiesta denominata Talea. Il processo si svolge in abbreviato davanti al gup. A giudizio ci sono boss, gregari ed estortori della cosca palermitana di Resuttana. Tra questi anche Mariangela Di Trapani, moglie del boss ergastolano Salvino Madonia, che dopo l'arresto del marito aveva preso in mano le redini del clan. Per lei i pm Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi hanno chiesto la condanna a 13 anni. Tra gli imputati ci sono anche Sergio Macaluso che, dopo l'arresto, ha avviato la sua collaborazione con la giustizia e per cui la Procura ha chiesto la condanna a 5 anni e 4 mesi di carcere, e Giuseppe Biondino, per cui sono stati chiesti 13 anni e 4 mesi e che è il figlio del boss autista di Totò Riina, Salvatore Biondino. Macaluso ha confermato ai pm il ruolo assunto ai vertici del clan da Mariangela Di Trapani che aveva sostituito il marito, recluso al 41 bis per scontare, tra l'altro, l'ergastolo per l'omicidio dell'imprenditore Libero Grassi. Il pentito ha anche raccontato ai pm l'investitura di Biondino jr: avrebbe partecipato alla riunione in cui il figlio dell'ex autista di Riina venne nominato capo del clan di San Lorenzo. L'inchiesta, che ha ricostruito gli organigrammi mafiosi di uno dei mandamenti più ricchi della città, ha accertato decine di estorsioni a imprenditori e commercianti e ha svelato che Costa nostra aveva il controllo dell'ippodromo di Palermo e delle scommesse clandestine sulle corse dei cavalli gestite dal boss Giovanni Niosi, per cui oggi sono stati chiesti 16 anni di carcere. Queste le pene chieste dai pm della Dda di Palermo: Salvatore Ariolo, 9 anni, Filippo Bognanni 8 anni e 10 mesi, Giuseppe Biondino, 13 anni e 4 mesi, Ignazio Calderone, 6 anni e 2 mesi, Stefano Casella, 6 anni e 2 mesi, Antonino Catanzaro, 2 anni e 8 mesi, Lorenzo Crivello, 8 anni e 10 mesi, Giulio D'Acquisto, 6 anni e 2 mesi, Francesco Di Noto, 6 anni e 8 mesi, Mariangela Di Trapani, 13 anni e 4 mesi, Renato Farina, 8 anni e 10 mesi, Calogero Gambino, 2 anni, Gianluca Galluzzo, 2 anni, Ahmed Glaoui, 9 anni, Antonino La Barbera, 6 anni, Francesco Paolo Liga, 13 anni e 4 mesi, Salvatore Lo Cricchio, 13 anni e 4 mesi, Francesco Lo Iacono, 2 anni e 8 mesi, Sergio Macaluso 5 anni e 4 mesi, Bartolomeo Mancuso, 3 anni e 6 mesi, Domenico Mammi, 4 anni e 5 mesi, Giovanni Manitta, 4 anni e 8 mesi, Vincenzo Maranzano, 8 anni e 10 mesi, Sergio Napolitano, 16 anni, Giovanni Niosi, 16 anni, Concetta Niosi, un anno e 4 mesi, Rita Niosi, un anno e 4 mesi, Michele Pillitteri, 4 anni e 8 mesi, Pietro Salamone, 6 anni e 8 mesi, Pietro Salsiera, 13 anni e 4 mesi, Fabio Schiera, 8 anni e 10 mesi, Giuseppe Sgroi, 8 anni e 10 mesi, Corrado Spataro, 12 anni, Giuseppe tarantino, 2 anni, Antonino Tumminia, 5 anni, e Massimiliano Vattiato, 13 anni e 4 mesi.

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